Fra tutti i presenti a Torino, Fritz era probabilmente il meno atteso, anche perché il suo (bel) faccino è stato l’ultimo a guadagnarsi la gigantografia fuori dalla porta dello spogliatoio personale. Non è propriamente una riserva, perché il forfait di Carlos Alcaraz è arrivato prima del sorteggio dei gironi, ma quando a Parigi-Bercy ha perso col ritirando Gilles Simon le sue chance di prendersi un posto a Torino erano ufficialmente svanite. Tanto che la prima cosa che ha fatto è stata fuggire sulle Alpi svizzere per qualche giorno di vacanza. Invece, nella spa di lusso prenotata con la compagna ci è rimasto solo 72 ore, perché la convocazione dell’Atp è arrivata e ha dato il la a una storia che ha provato a ricalcare l’impresa di David Nalbandian, vincitore nel 2005 a Shanghai della Tennis Masters Cup (al tempo si chiamava così). L’argentino aveva chiuso l’anno da numero 12 della Race, aveva declinato l’invito ad andare in Cina a fare la riserva ed era rientrato in Argentina, pronto a partire per la Patagonia con gli amici, per una settimana di pesca e divertimento. Ma poi, forfait dopo forfait (Roddick, Hewitt, Safin), l’ATP dovette richiamarlo supplicandolo di volare a Shanghai. Dopo 24 ore di viaggio e con 11 ore di fuso orario si presentò dall’altra parte del mondo appena in tempo, perdendo la prima sfida contro Federer. Ma poi batté Coria, Ljubicic e Davydenko prima di prendersi la rivincita contro Roger, al quale in finale rimontò due set di svantaggio per andare a spuntarla al tie-break del quinto.
Tuttavia, Nalbandian era un big già da un po’, con una finale a Wimbledon e molto altro alle spalle. Fritz, invece, è arrivato nel giro grosso solamente da poco, restituendo un top-10 agli Stati Uniti e contribuendo con la sua crescente popolarità alla mission della fidanzata Morgan Riddle. Da febbraio la biondissima che lo accompagna da due anni e mezzo ha deciso di diventare una sorta di influencer del tennis, con l’obiettivo di dare al nostro sport una risonanza maggiore rispetto a quella che attualmente riceve negli Stati Uniti. Così, non passa giorno senza il quale, via social, non mostri i piaceri della vita di chi frequenta il circuito, per far conoscere ai giovani un dietro le quinte che naturalmente diventa via via sempre più interessante (e ricco di privilegi) in relazione ai risultati del compagno. Dopo Australia, California, Florida, Monte Carlo, Parigi, Londra, New York, ancora Londra, Tokyo, Vienna, ancora Parigi e Torino, la sua vita da wag della racchetta l’ha portata a Malaga. Là dove gli americani hanno buone ragioni per ritenersi favoriti contro l’Italia, e anche per ambire a conquistare l’intera competizione. Fritz metterebbe la firma per vincere la coppa. Per lui sarebbe una sorta di consacrazione, per il tennis statunitense un prezioso (e atteso) segnale di ripresa. E per @moorrgs uno dei contenuti più cool da regalare ai suoi 400.000 followers sparsi fra Instagram e TikTok.