Carlos Alcaraz ha raggiunto i primi quarti di finale a Roma della sua carriera, e in conferenza stampa ha lanciato qualche “frecciatina” – è proprio il caso di dirlo – a Jack Draper, suo prossimo avversario

ROMA – “Las flechas ocultarán el sol, pues lucharemos a la sombra”: per festeggiare la vittoria non banale su Khachanov, Carlos Alcaraz, traendo evidentemente ispirazione dal film “300″ ha citato la risposta dello spartano Leonida (“Le frecce nasconderanno il sole, e allora noi combatteremo all’ombra“) alla minaccia di Serse, re dei persiani, che aveva annunciato di voler rovesciare sui 300 guerrieri che difendevano le Termopili tante frecce da oscurare, appunto, il sole. Antiche guerre a parte, Alcaraz ha sofferto molto per avere ragione di Khachanov in un match irregolare, ricco di prodezze e di buchi neri poco comprensibili. Colpa forse dell’orario d’inizio, le 11? «Non sono abituato a giocare così presto – la risposta del numero 3 del mondo – mi piace stare a letto fino a tardi ma oggi non ho potuto farlo. Almeno ho il pomeriggio libero, però…», e sorride.
Un giudizio sulla partita? «Ho dovuto correre tanto, lottare su ogni palla. Karen (Khachanov, nda) ha giocato a livelli molto alti, spingendosi sempre al limite. Io ho dovuto avere pazienza, aspettare che mi capitasse qualche occasione. Non ho avuto una grande partenza, sono riuscito però a riprendermi velocemente. Nel complesso, sono soddisfatto della mia partita, spero di migliorare in vista dei prossimi incontri».
Ecco, il prossimo incontro è già domani, contro Jack Draper, cannoniere inglese che si è scoperto a suo agio sulla terra battuta. Dopo la finale di Madrid, qui ha battuto Darderi, Kopriva e oggi il funambolo Moutet, venendo fuori alla distanza contro il gioco tutto ghirigori del mancino francese. Cinque i confronti diretti tra i due (sulla terra sarà il primo) con lo spagnolo in vantaggio per 3-2. L’ultima sfida, nelle semifinali di Miami, è stato vinta da Draper con l’inusuale punteggio di 6-1 0-6 6-4. «Non vedo l’ora di affrontarlo – le parole di Alcaraz – e prendermi la rivincita di Miami. Mi ricordo tutto di quel match, punto dopo punto. In quella occasione il suo livello di gioco mi ha sorpreso, ma io ho fatto troppi errori, questa volta mi farò trovare preparato. So cosa mi aspetta, lui è uno che picchia ogni colpo, è anche migliorato fisicamente, è diventato molto resistente. Penso che sarà una bella battaglia…».
E Draper, cosa pensa del match con Carlito? «Sono ancora stanco del match con Moutet – ha detto l’inglese – non avevo mai giocato con un giocatore così brillante. Non ho ancora pensato molto alla partita di domani. Mi sento bene, mi sento forte, sarà un incontro diverso da quella di oggi, giocheremo tutti e due in modo aggressivo. Però, alla fine, sarà solo una partita tra due ragazzi che vogliono vincere e dare spettacolo. Speriamo di riuscirci».