Il brasiliano vince un gran match in quattro set con Brooksby e si prende il terzo turno: quanto tifo sul Campo 12!

Foto di Ray Giubilo

LONDRA – I brasiliani di Londra si incontrano nei locali di Camden, o affollano il ristorante “Avenida Brasil” di Stockwell. Oggi pomeriggio, invece, erano tutti o quasi sugli spalti del campo 12 di Wimbledon, a tifare, con il loro classico canto ritmato, il nuovo idolo di casa, quel Joao Fonseca, 19 anni il prossimo 21 agosto, che battendo il roccioso Brooksby – reduce dalla finale persa ad Eastbourne – in una partita bella e molto combattuta (6-4 5-7 6-2 6-4) è diventato il più giovane giocatore a raggiungere il terzo turno a Londra dal 2011, quando ci riuscì quella testa fresca di Bernard Tomic, e i paragoni tra i due si chiudono su questa nota statistica. Tante macchie gialle sparse sugli spalti (dal colore della maglietta indossata, quella della Seleçao ora affidata a Carlo Ancelotti, ma non mancavano le tshirt di altre squadre brasiliane, il Palmeiras, il San Paolo, naturalmente il Flamengo tanto amato da Fonseca), a fare un tifo colorato e divertente, che il ragazzo di Rio de Janeiro, cresciuto a 10 minuti di strada dal circolo che ospita il locale torneo Atp, il “Rio Open”, ha onorato con una prestazione robusta, arricchita da ben 50 vincenti, soprattutto di dritto, il suo colpo che fa più male. «Sono orgoglioso della vittoria, di come ho gestito i momenti più delicati del match – le parole del teenager brasiliano – negli ultimi mesi penso di essere migliorato molto, soprattutto sotto il profilo della mentalità. Sto lavorando tanto anche per adattarmi all’erba, cerco di scendere a rete più spesso, di variare il gioco».

Nessun brasiliano uomo ha vinto a Wimbledon – tra le donne la mitica Maria Bueno ha trionfato tre volte – e neanche Guga Kuerten, con Nadal il grande idolo di Joao, si è spinto più in là dei quarti di finale. Fonseca – che solo un anno fa perse al primo turno delle qualificazioni dallo spagnolo Moro Canas – non ce la farà quest’anno ma in futuro chissà, la sua scalata alla vetta del grande tennis sta procedendo molto velocemente. Chiuso il 2023 al numero 723 del ranking, nella stagione scorsa (conclusa sul 145° gradino della classifica) ha vinto un Challenger, ha debuttato in Coppa Davis per poi trionfare nelle Next Gen Finals. Quest’anno ha battuto Rublev agli Open d’Australia, ha vinto a Buenos Aires il suo primo torneo Atp, conquistato altri due Challenger e raggiunto il terzo turno al Roland Garros e ora a Wimbledon. Numero 54 del mondo, è già sicuro di entrare nella Top 50 e venerdì affronterà il cileno Jarry (numero 143 Atp, ma un anno fa era 16°) in una inedita sfida insaporita dal gusto unico di uno dei più classici derby sudamericani (e oggi abbiamo visto circolare per i viali di Wimbledon un tifoso con la maglia rossa del Cile e il nome Salas sulla schiena…). «Conosco un po’ Nico (Jarry, nda) abbiamo parlato qualche volta – ha detto ancora Fonseca – è proprio una bella persona, oltre che un gran giocatore, dal servizio molto pericoloso, soprattutto su questi campi. Era sceso un po’ in classifica ma sta risalendo molto velocemente. Spero di divertirmi, e magari anche di batterlo». E allora che la torcida si riscaldi, ci sarà da divertirsi. «Joaaaao Fonseeeca, Joaaaao Fonseeeca…»).