di Martina Ghiringhelli – foto Getty images
Non è facile essere agli US Open, avere di fronte a te un personaggio come Rafael Nadal ed essere sotto di due set e di un break, per poi rimontare e capovolgere completamente la partita fino a prendersi i tre set necessari alla vittoria. Non è facile, ma è ciò che ha fatto stanotte il nostro Fabio Fognini, passando così il terzo turno contro il maiorchino con il punteggio di 3-6 4-6 6-4 6-3 6-4.
Tre ore e quarantasei minuti: questa la durata di una partita che ha dell'epico. Solo Roger Federer, ai tempi della grande rivalità, era riuscito a buttare giù lo spagnolo quando già sentiva il sapore della vittoria sulla lingua, ma una simie situazione non si era mai verificata durante un torneo dello Slam. Un match strano, se si considera il punteggio: prima di quel famigerato 3-3 al terzo set nulla poteva far presagire una simile presa di posizione da parte di Fabio, così come è palese la non combattività di Rafa, un tempo guerriero amante delle maratone tennistiche, nel farsi rifilare quei tre set senza nemmeno arrivare ad un tiebreak.
Da parte di Fabio una prova magistrale: sangue freddo, la consapevolezza che il suo avversario fosse ad un solo set dalla vittoria, la messa in campo di 70 vincenti. Ma come hai fatto?, gli chiede l'intervistatore dopo la partita. Non lo so, risponde lui quasi candidamente. Non sa come sia successo ma sa cosa ha fatto per farlo succedere: si è detto continuamente di stare concentrato, di non perdere il focus su quello che stava accadendo, non importa quanto difficile fosse il set. Senza pensare troppo, probabilmente, al fatto che stesse scrivendo una pagina della storia del tennis italiano e non.
Il prossimo avversario di Fognini sarà Feliciano Lopez. Fabio sarà in grado di tenergli testa, o la "maledizione" che non gli ha mai permesso di avanzare dopo aver battuto Rafa lo colpirà anche stavolta? A giudicare dalla sua smagliante forma di oggi, c'è ancora qualche emozione in serbo.