In recenti interviste rilasciate a Marca e La Nation, Juan Carlos Ferrero ha inquadrato quelli che secondo lui sono i più grandi rivali di Carlos nella conquista del vertice Atp

Carlos Alcaraz è il grande assente del 2024, almeno sino ad oggi. Attuale numero 2 del mondo, Carlitos nel nuovo anno è ancora a secco di titoli, con la semifinale a Rio de Janeiro come miglior piazzamento di stagione.

Un ragazzo di enorme talento che, forse proprio a causa delle sue innumerevoli risorse, fatica a dare continuità e a “disciplinare” il proprio gioco. Un altro atleta, rispetto a Sinner, con caratteristiche tecniche, fisiche e mentali molto differenti e, dunque, con altri tempi di maturazione, nonostante la precoce e incredibile scalata a numero uno del mondo a soli 19 anni e 4 mesi.

Juan Carlos Ferrero, chioccia, mentore e coach dello spagnolo, assente in Australia per un intervento, in un’intervista a Marca fa il punto sul suo giocatore a poche ore dall’inizio del primo Masters 1000 dell’anno, il torneo di Indian Wells di cui Alcaraz detiene il titolo.

Jannik Sinner, Novak Djokovic e Alexander Zverev, con cui Alcaraz ha perso 5 delle loro 8 sfide – l’ultima, piuttosto dolorosa, proprio nei quarti degli Australian Open 2024 – sono considerati da Ferrero i giocatori più pericolosi in questo momento per Carlitos. “Alcaraz ha perso diverse volte contro Zverev, un rivale da tenere sempre in considerazione. Ma, in generale, tutti i top 10 possono rendergli le cose difficili. È chiaro che Djokovic e Sinner sono quelli che esprimono costantemente il loro miglior livello”.

Sinner è il giocatore cui tutti fanno riferimento in questo momento, considerato da molti il contendente di Alcaraz per una futura, ormai molto prossima, rivalità al vertice. Jannik e Carlos sono amici, ma rapporti di questo tipo non sono sempre facili da gestire in un lavoro che si basa sullo scontro e sulla competizione individuale. “Sinner è un esempio di professionalità sotto molti aspetti. Ha investito tempo per ampliare il suo repertorio e lavorare a livello tattico – commenta Ferrero – Utilizza più drop shot e anche il suo servizio è migliorato molto. È un bene per il tennis che due rivali vadano d’accordo? Sì, anche se in molte occasioni non è facile, perché stiamo parlando del tuo più grande rivale. Più giochi contro di lui, più subisci sconfitte che possono farti male. I due hanno un rapporto super sano e fantastico. Quando Sinner ha vinto il suo primo Masters 1000, sapevamo tutti che era vicino al suo primo Slam e che vincerlo gli avrebbe dato molta fiducia”.

Infine solo parole di elogio per l’intramontabile Djokovic, considerato fonte di ispirazione, e di motivazione, per chiunque aspiri ad occupare il suo posto. In un’intervista a La Nation di pochi giorni fa, Ferrero ha commentato: “Novak si è adattato, proprio come hanno fatto Roger Federer e Rafael Nadal. Ho grande ammirazione e rispetto per lui. Quando si passa del tempo con lui si nota il desiderio che ha, il motivo per cui è in perfetta forma per continuare a competere, la motivazione che ancora mostra. Mi piace analizzare i giocatori per dare esempi a Carlos: Novak, ovviamente, ha sempre fatto parte di questo gruppo. Non ho dovuto mostrargli molto di Rafa, perché ha sempre prestato molta attenzione a lui. Roger, Novak e Rafa si sono sempre spinti a vicenda. Ora è Nole a spingere Carlos e Jannik Sinner al limite. Quando Novak ha vinto le ATP Finals esprimendo quel livello, ho detto a Carlos: Hai visto? Ora dobbiamo allenarci come animali per raggiungere il suo livello. Anche Jannik lo farà, quindi dobbiamo farlo al meglio. In altre parole, Djokovic rappresenta una motivazione”.