Neanche il tempo di godersi la vittoria in Spagna che già si pensa alla finale di Fed Cup
Neanche il tempo di godersi la vittoria in Spagna che già si pensa alla finale di Fed Cup. Si giocherà in Belgio e, la notizia è ufficiale, non ci sarà la numero tre del mondo Justine Henin-Hardenne. L’appuntamento è fissato per metà settembre

Prima buona notizia in vista di settembre. Justine Henin conferma la sua linea tenuta per la semifinale e non giocherà nemmeno contro l’Italia la finalissima. Se in Belgio piangono, noi ce la ridiamo. Già perché con tutto l’affetto che proviamo per lo nostre ragazze era comunque difficile pronosticare un successo delle azzurre in trasferta e contro la numero due e tre del mondo. Così invece il quadro diventa molto pià accessibile. Il 16 e il 17 settembre quindi in una sede non ancora ufficialmente designata (si vocifera Charleroi) Pennetta, Schiavone & co proveranno l’assalto alle padrone di casa cercando di tener pulito lo scoreboard dei nostri precedenti contro la formazione nordeuropea. Sei incontri, sei vittorie. Quattro sulla terra, due sul veloce. L’ultimo precedente sul rosso di Bologna, nel 2002, quando si giocava per i quarti di finale, era l’unico incontro tra le due compagini negli ultimi 19 anni. Ma se l’attesa in casa Italia è spasmodica non si può certo dire il contrario per le belghe. Kim Clijsters ha già toccato l’argomento: "Stiamo già pensando alla finale. Conosco abbastanza bene le ragazze italiane, sono molto divertenti, quindi ci divertiremo. La Schiavone in particolare è un vero personaggio oltre che una grande combattente. Non vedo l’ora che si giochi".

Intanto, a proposito di incertezze come quelle della Henin, Rafa Nadal si dice dubbioso in vista del Masters Series di Toronto di inizio agosto. La fonte "Ultima Hora", un quotidiano spagnolo, secondo cui Rafa vorebbe concentrarsi prevalentemente sugli Us Open, come è comprensibile, e per questo prendersi una settimana per preparare l’evento proprio in concomitanza con l’evento canadese salvo però giocare in Ohio la settimana successiva, a Cincinnati, nella settimana precedente a Flushing Meadows. Non si tratta di una decisione campata per aria. Al contrario si basa sull’esperienza: l’anno scorso infatti lo spagnolo vinse la Rogers Cup (che si giocava a Montreal) e poi perse al primo turno a Cincinnati, cosa che lo costrinse a tornare a casa e poi rifarsi tutto l’oceano per lo Slam di New York. Ciò che ha dato fiducia a Nadalito, sempre secondo il giornale spagnolo, è stata la finale di Wimbledon, che nemmeno lui s’attendeva così combattuta. Viene da sé dunque la voglia di riprovarci e portare a casa un secondo Slam stagionale, cosa che pareggerebbe i conti con Re Roger. Ovvia la delusione degli organizzatori che nel perdere Rafa e i suoi "Vamos" perdono il 50% del tennis mondiale, l’altro è Federer.  

di Gabriele Riva