In un’intervista a “Failures of Champions”, il tennista serbo ha parlato del rapporto con Federer e Nadal e di come questo si sia evoluto nel corso degli anni

Novak Djokovic è l’unico dei ‘Big Three’ che è ancora in attività, con i tre che si sono recentemente ritrovati sul Philippe Chatrier nella cerimonia in onore di Rafael Nadal domenica 25 maggio. Proprio in quell’occasione c’è stata la possibilità di vedere come, nonostante le tante battaglie in campo e la rivalità continua negli anni, il rapporto tra di loro sia dei migliori, fondato sul reciproco rispetto. E proprio di questo rapporto ha parlato Djokovic in un’intervista rilasciata a “Failures of Champions” poco dopo essere stato eliminato a Parigi, raccontando le sensazioni che lo hanno accompagnato nei primi anni di carriera dove è andato a inserirsi nel duopolio formato da Federer e Nadal. “Non sono mai stato amato quanto Federer e Nadal perché non avrei dovuto essere lì. Ero il più piccolo, il terzo che arrivava e diceva: ‘Diventerò il numero uno’. A molti non piaceva.”
Nonostante le prime difficoltà, e qualche critica che mai è mancata nel corso della carriera, con il tempo Djokovic ha saputo creare un rapporto virtuoso con entrambi. “Ho sempre rispettato sia lui che Federer; non ho mai detto una sola parola negativa su di loro e non lo farò mai. Li ammiravo e li ammiro ancora. Ma sono sempre andato più d’accordo con Nadal“. Infine il serbo spiega la differenza tra la rivalità che vige dentro il campo da tennis e il rapporto umano che si sviluppa fuori. “Solo perché qualcuno è il mio più grande rivale non significa che gli auguro del male, che lo odi o che voglia fare qualsiasi altra cosa in campo per sconfiggerlo. Abbiamo lottato per la vittoria, e ha vinto il giocatore migliore”.