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Riccardo Bisti
27 November 2018

Djokovic e quella regola da boicottare

Frederik Rosengren, coach di Kyle Edmund, rivela che il suo giocatore ha ricevuto una mail da Novak Djokovic in qualità di presidente del Players Council. “Chiede che venga abolita la norma che obbliga a giocare in Davis per partecipare alle Olimpiadi. Nessun giocatore si è espresso positivamente sulla nuova competizione”.

Mancano meno di due anni alle Olimpiadi di Tokyo. Nel tennis, il torneo a cinque cerchi ha avuto un'impennata di appeal nelle ultime tre edizioni, dopo che fino al 2004 non era stato particolarmente considerato. Come è noto, per partecipare all'evento bisogna rispettare una serie di requisiti, tra cui un numero minimo di presenze in Coppa Davis. Con l'avvento della competizione targata Kosmos, il rapporto tra Davis e Olimpiadi potrebbe essere riconsiderato. È quello che starebbe cercando di fare Novak Djokovic, almeno secondo le dichiarazioni di Frederik Rosengren, tecnico di Kyle Edmund. Intervenuto a un video podcast realizzato da Tennis Portalen, ha detto che lo stesso Djokovic si sta attivando per boicottare la regola che obbliga i tennisti a mettere insieme alcune presenze in Coppa Davis per ottenere l'eleggibilità olimpica. Il “ricatto” ITF, in effetti, ha spesso funzionato. La voglia di giocare le Olimpiadi, per esempio, è stato l'unico strumento per avvicinare Maria Sharapova alla Fed Cup. Senza dimenticare Serena Williams, che tre anni fa si sciroppò la trasferta a Brindisi per non avere problemi in vista di Rio de Janeiro. Il Rulebook ITF spiega che per giocare a Tokyo i tennisti dovranno necessariamente mettere insieme una presenza nelle rispettive competizioni a squadre nel 2019 o nel 2020.

"NESSUNO HA PARLATO BENE DELLA NUOVA DAVIS"
L'unica scappatoia riguarda i giocatori che hanno raccolto almeno 20 presenze nella competizione (presenze, non singoli match). Rosengren ha rivelato che il suo allievo Kyle Edmund ha ricevuto una mail da Novak Djokovic in qualità di presidente del Players Council, dunque – presumibilmente – inviata anche agli altri giocatori. “Kyle ha ricevuto una mail, forse non ha niente a che fare con la Coppa Davis, ma Djokovic vorrebbe che i giocatori boicottassero questa particolare norma che prevede l'obbligo di giocare Davis o Fed Cup per poter partecipare alle Olimpiadi. Direi che questo gesto certifica che non vuole giocare in Davis per rappresentare il suo Paese alle Olimpiadi”. Rosengren ci è andato giù pesante, sostenendo che la nuova Davis sarà un disastro, e ha definito “str....” le affermazioni ITF secondo cui Djokovic e Federer l'avrebbero giocata. “Non ho sentito una sola affermazione positiva in merito alla nuova Davis – ha detto – nessun giocatore è felice della riforma. Dunque, qualcuno può dirmi qualcosa di positivo?”. Va detto che Roger Federer sarebbe comunque certo di poter giocare le Olimpiadi in virtù dei suoi meriti passati, ma ovviamente il privilegio non vale per tutti. E allora chissà che la famosa “lettera” di cui si vocifera qualche settimana, e smentita dai giocatori e dalla stessa ITF, non sia la mail di cui parla Rosengren: non esattamente una minaccia di boicottaggio alla competizione, quanto un tentativo di rendere sempre meno vincolante (e ancora meno influente) una competizione che l'anno prossimo andrà incontro a una rivoluzione senza precedenti.

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