All’inossidabile Djokovic è dedicata la cover story. Parliamo dei protagonisti di Roma, dialoghiamo in esclusiva con Jack Draper, scrittori di successo firmano approfondimenti sui 40 anni dalla vittoria a Wimbledon di Ashe e sul malessere diffuso tra i pro e non solo. Poi ancora interviste a Pietrangeli, Reggi, Marcoré, Pozzi e tanto altro

Fra Roma e Wimbledon, fra passato, presente (e futuro), il nuovo numero de Il Tennis Italiano, dal 27 giugno in edicola e libreria, celebra in copertina un fuoriclasse assoluto come Novak Djokovic.
A lui è dedicata la cover story di Gianni Montieri, scrittore, poeta e grande conoscitore di sport che ci svela come imparare ad amare l’uomo-contro del mondo del tennis.
Altre firme di eccezione sono quelle dello scrittore americano Gerald Marzorati, per vent’anni editor del New York Times e collaboratore del New Yorker, che ci parla dell’eredità di Arthur Ashe a 50 anni dal suo storico trionfo sull’erba di Wimbledon, e della scrittrice Paola Cereda che analizza, insieme al mental coach Beppe Vercelli, il disagio mentale dei fuoriclasse del circuito, da Medvedev a Rublev, da Iga Swiatek a Caroline Garcia.

Richard Jones, storico animatore della Tennis Gallery, ci racconta cosa significa vendere libri a Wimbledon, Valeria Solarino dialoga con uno spettatore particolare come Neri Marcorè, Jack Draper in una intervista esclusiva svela emozioni e tensioni di chi è ritenuto l’erede di Andy Murray, mentre Federico Ferrero indaga da par suo sul ‘caso Raducanu’.
Con grande emozione poi riproponiamo una intervista a quattro voci del 1974 in cui a dialogare – con spunti attualissimi – sono un grande della nostra letteratura come Giorgio Bassani, Gianni Clerici e un altro grande giornalista sportivo come Maurizio Barendson.
Altri colloqui di eccezione sono quelli di Dario Cresto-Dina con Nicola Pietrangeli, di Roberta Lamagni con Raffi Reggi a 40 anni dal suo trionfo agli Internazionali d’Italia.

Massimo D’Adamo interroga invece Vincenzo Franchitti, l’unico italiano insieme ad Adriano Panatta capace di battere Bjorn Borg, mentre Federica Cocchi della Gazzetta dello Sport tratteggia il nuovo personaggio del nostro tennis, Federico Cinà, a cui Benny Art dedica la sua story-board.
Grande spazio agli Internazionali di Roma, con le penne di Massimo Grilli e Claudio Giua a raccontarci i gemelli diversi del nostro tennis, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, e quella di Fabrizio Brancoli a regalarci una visione più intima di Jasmine Paolini.

Tutto il numero è corredato come sempre dalle splendide immagini di Ray Giubilo.

Il programma è completato dalle consuete rubriche che nello spazio dedicato all’arte, curato da Milena Naldi, ci propongono anche la ‘chicca’ di un capolavoro riscoperto in una collezione privata. E a chiudere, come sempre, la bustina di Minerva di Gene Gnocchi.

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