Jim Courier avverte sul rischio di considerare Djokovic fuori dai giochi: la partecipazione a Ginevra potrebbe rilanciarlo in vista del Roland Garros

Quando mancano pochi giorni all’inizio del Roland Garros, Novak Djokovic è ancora a quota zero vittorie sulla terra rossa in stagione. Questo il quadro che si è andato a delineare dopo le sconfitte rimediate all’esordio tanto a Madrid quanto a Montecarlo, battute d’arresto che hanno portato il serbo a decidere di saltare a Roma per preparare meglio l’appuntamento di Parigi. Solo in un secondo momento ha deciso di accettare una wildcard per partecipare all’ATP 250 di Ginevra, dove farà il suo esordio quest’oggi contro Marton Fucsovics. Ma quali possono essere le reali ambizioni di Djokovic in vista del Roland Garros? A rispondere è lo stesso tennista serbo in conferenza stampa, che pur consapevole di non essere più lo stesso giocatore di dieci anni fa non vuole lasciare nulla di intentato. “Sento di avere ancora le carte in regola per essere un contendente nei tornei dello Slam. È chiaro che, in termini di risultati, ho più alti e bassi rispetto a prima, ma devo accettare che il mio livello di gioco non è più costante come una volta“. La partecipazione a Ginevra va intesa proprio in questo senso, come una vera e propria tappa d’avvicinamento verso Parigi. “Voglio recuperare qualche partita prima del Roland Garros, considerando che ho perso al primo turno sia a Monte Carlo che a Madrid. Ho deciso insieme al team che è meglio provare a giocare almeno un’altra partita per prepararci al meglio”.
“Questo è un capitolo diverso della mia vita – continua Djokovic – e sto cercando di abituarmici. Non sono le circostanze a cui sono abituato, perdere al primo turno di fila. Non credo mi sia mai successo negli ultimi 20 anni, ma sapevo che momenti come questo sarebbero arrivati. È difficile guardare indietro a tutta la mia carriera mentre sto ancora giocando“. Il serbo aveva accennato a questa “nuova dimensione” già dopo la sconfitta di Montecarlo, e la sensazione è che sia lui per primo consapevole di dover fare qualcosa di diverso per provare a puntare ancora ai tornei dello Slam. L’esperimento Andy Murray non ha dato i frutti sperati – “non potevamo ottenere nulla di più“, spiega Djokovic – e dovrà trovare altrove le motivazioni per spostare ancora più in là l’asticella.
La carriera di Djokovic, tuttavia, ha spesso mostrato come il serbo sia stato spesso capace di reinventarsi, e di come considerarlo fuori dai giochi possa essere un grande errore. Di quest’idea è anche Jim Courier, che intercettato da Forbes ha sottolineato come – nonostante le ultime sconfitte – non bisogna dimenticare i buoni risultati che il serbo ha ottenuto quest’anno. “Non sta vincendo le partite a cui è abituato, ma quest’anno ha mostrato alcuni picchi davvero alti: la sua grintosa vittoria su Alcaraz in Australia mentre era infortunato; le sue vittorie nei quarti di finale e in semifinale a Miami, sembrava il ragazzo che avevamo già riconosciuto.”. La chiusa di Courier fa riferimento proprio alla capacità di Djokovic di trovare sempre un’arma in più per sorprendere i suoi avversari. “Darlo per finito? A tuo rischio e pericolo”.