di Gabriele RivaStoria chiusa. Israele-Italia non andrà a disturbare la Pasqua nelle case degli appassionati. Si è già deciso tutto tra venerdì e sabato. Purtroppo. Detto dei due singolari di venerdì, il doppio, questa volta a ragion di pronostico, è finito nelle mani della 13esima coppia del mondo, quella israeliana. Erlich e Ram hanno amministrato il loro match contro i nostri Starace e Bracciali che pure non si sono comportati male.
di Gabriele Riva

Storia chiusa. Israele-Italia non andrà a disturbare la Pasqua nelle case degli appassionati. Si è già deciso tutto tra venerdì e sabato. Purtroppo. Detto dei due singolari di venerdì, il doppio, questa volta a ragion di pronostico, è finito nelle mani della 13esima coppia del mondo, quella israeliana. Erlich e Ram hanno amministrato il loro match contro i nostri Starace e Bracciali che pure non si sono comportati male. Nei momenti decisivi però gli altri hanno fatto la differenza. E’ finita con la squadra di casa in campo, a petto nudo, che gioiva. I nostri in un angolo a guardare chi tra gli israeliani lanciava sugli spalti una maglietta, una scarpa, addirittura un calzino. E mentre sul cemento del Canada Stadium pioveva anche un pallone da calcio per far divertire i freschi vincitori, Corrado Barazzutti era lì, a cercare di capire i motivi di un crollo tanto netto quanto inaspettato alla vigilia. Sapevamo benissimo che non si trattava di una passeggiata quella nella terra promessa, ma la brutta strada presa nei due singolari di ieri l’ha fatta diventare un vero e proprio incubo.

Il doppio si è deciso su qualche punto, ma Erlich e Ram, abituati a giocare insieme, hanno dato la netta impressione che proprio quei punti lì, quelli cruciali, non li avrebbero mai persi. Quelli nei due tie-break finali per esempio, soprattutto in quello del terzo set. Qualche errore di troppo (con diritto e servizio) di Daniele Bracciali proprio nello spezza pareggi conclusivo ha fatto il resto. Inutile cercare alibi, come quello di un pubblico rumoroso, scorretto, a volte irritante nei suoi “buu” tra prima e seconda dei nostri, inutile ora recriminare sulle occasioni (poche) avute, inutile incolpare eccessivamente (come l’errato costume sportivo italico suggerirebbe) chi era seduto in panchina o chi è sceso in campo. Non farebbe bene a nessuno. Tanto meno a una squadra che a metà luglio, salvo cataclismi formata più o meno dagli stessi uomini, dovrà affrontare il Lussemburgo per restare in Serie B. Se proprio non riusciamo ad arrivare in A, per demeriti e sfortune, la C, quella proprio no, non la vogliamo. E nemmeno ce la meritiamo. Né in campo né fuori.

Israele – Italia 2-0
D. Sela b. A. Seppi 6-3 7-5 1-6 3-6 6-3
N. Okun b. S. Bolelli 7-5 7-5 6-4

J. Erlich/A.Ram b. D. Bracciali/P. Starace 6-3 7-6 7-6

IL WORLD GROUP
I quarti di fnale dopo la prima giornata
Già qualificate Germania, Usa e Svezia, si decide tutto domenica tra Russia e Francia

Russia-Francia 2-1
Mathieu b. Davydenko 2-6 6-2 6-1 7-5
Youzhny b. Gasquet  6-2 6-3 6-7 5-7 8-6

Andreev/Davydenko b. Grosjean/Llodra 3-6 7-5 6-3 3-6 6-3

Belgio-Germania 0-3
Haas b. Vliegen 6-7 7-5 6-4 6-2
Kohlschreiber b. O. Rochus 6-3 7-5 7-6

Kohlmann/Washke b. O. Rochus/C. Rochus 4-6 6-2 6-3 6-1

Usa-Spagna 3-0
Blake b. Robredo 6-4 6-3 6-4
Roddick b. Verdasco 7-6 6-1 6-4

B. Bryan/M. Bryan b. Lopez/Verdasco 7-5 6-3 3-6 7-6

Svezia-Argentina 3-0
Johansson b. Nalbandian 6-7 7-6 6-2 7-6
Soderling b. Del Potro 7-6 7-6 6-4

Bjorkman/Johansson b. Nalbandian/Canas 4-6 7-6 6-2 6-3