di Claudio PistolesiDa 30 anni esatti sono dentro fino al collo in un’istituzione sportiva che riguarda il nostro sport, la Federazione Italiana Tennis

di Claudio Pistolesi

Da 30 anni esatti sono dentro fino al collo in un’istituzione sportiva che riguarda il nostro sport, la Federazione Italiana Tennis.
Amo moltissimo questa istituzione che mi ha visto crescere, mi ha seguito in tanti aspetti di quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro (fin da allora con fior di ingiustizie ma non importa).

Nel 2001 ero stato fiero di partecipare con successo a un corso straordinario per il titolo di Tecnico Nazionale Fit, al quale partecipai tra gli altri con Roberto Lombardi, che non c’entra nulla con la decisione che sto per prendere e che continuo a stimare come Direttore della scuola per Tecnici e della formazione in generale.

Ho grande rispetto delle Istituzioni ma ho fatto mia una frase di un faro della mia vita, un eroe della Repubblica Italiana, il giudice Giovanni Falcone, il quale usava dire “Bisogna assolutamente rispettare le Istituzioni ma non bisogna confondere le Istituzioni con chi le rappresenta in quel momento”.

Alla luce della mentalità autoritaria e irrispettosa del mio ruolo di professionista nell’insegnamento del tennis, espressa in maniera violenta nella esorbitante punizione di esclusione dalle future convocazioni in Davis a tempo indeterminato riservata al mio allievo Simone Bolelli il 22 settembre 2008 in conferenza stampa dal presidente Fit in persona Binaghi, ho dato disposizioni alla Fit medesima di cancellarmi a tempo indeterminato dall’albo dei Tecnici Nazionali federali.

Ricordo che Simone aveva chiesto l’esenzione da un incontro di Davis esattamente come aveva chiesto Filippo Volandri, al quale era stata accordata, l’anno prima. Una discriminazione contro Simone, quindi, del tutto evidente e il diritto sacrosanto di fare il programma dei tornei che spetta, come succede in tutto il resto del mondo al giocatore e al suo coach, è stato calpestato.

Sono indignato e offeso per l’accanimento ingiustificato delle parole di Binaghi contro Simone con il quale viaggio e rappresento il nostro amato Paese in tutti i più grandi tornei del mondo. A mio parere oltre a Simone è stata attaccata l’Italia tennistica che Simone e io rappresentiamo con grande impegno e proficuo lavoro giornaliero.

Inoltre il contenuto dell’intervista al Presidente del Forum Center di Roma Giampaolo Duregon, pubblicata sulla Gazzetta dello Sport nella quale il dirigente del Club spiegava che se solo Simone Bolelli fosse stato ancora ospitato sui suoi campi i ragazzi del Forum stesso avrebbero visto messa a repentaglio la loro attività, mi ha definitivamente convinto a prendere le distanze, come educatore sportivo, da tale consiglio federale nel quale non mi riconosco minimamente e che stimo talmente poco dal pensare che sia un peso per il nostro tennis. Peso dal quale con la raccomandata che allego qui sotto mi sono liberato sia per solidarietà a Simone sia per l’indignazione che provo come insegnante che mette sempre al primo posto il bene dei ragazzi. Altri titoli di riconoscimento del mio ruolo di insegnante mi accompagneranno in futuro nel lavoro di allenatore e tecnico.



Ecco la raccomandata

Oggetto: Istanza di cancellazione dall’albo dei tecnici nazionali.
Il sottoscritto Claudio Pistolesi, nato a Roma il 25/08/1967, con la presente intende richiedere di essere cancellato, con effetto immediato, dall’albo dei tecnici nazionali, rinunciando, pertanto, alla qualifica di "Tecnico Nazionale" conferitagli dalla Federazione Italiana Tennis.
Chiede, altresì, di essere informato dell’avvenuta cancellazione presso il proprio indirizzo di residenza, in Roma.

Roma, 02/11/2008
Distinti saluti

Claudio Pistolesi