Una giudice di New York ha rivolto accuse piuttosto gravi nei confronti dell’ATP dopo la causa intentata dalla PTPA

L‘ATP ha lavorato molto per migliorare il suo ‘prodotto’ e aumentare i guadagni, tanto è vero che è ormai quasi certa la nascita di un nuovo Masters 1000 in Arabia Saudita nel giro di pochi anni. Tuttavia, non mancano i malumori e – come tutti sanno – durante il Miami Open è uscita la notizia che la PTPA aveva intentato una causa contro l’ATP contestando il modo in cui vengono gestite le dinamiche del tennis mondiale.
Come riportato da ‘Athlon Sports’, una giudice di New York – Margaret Garnett – ha stabilito ieri che ‘la condotta dell’ATP finora può essere etichettata come potenzialmente coercitiva, ingannevole e tendente all’abuso’. Parole forti, che sanciscono una prima vittoria da parte della PTPA, l’associazione fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil durante il complicatissimo periodo della pandemia.
In particolare, la corte newyorkese ha posto l’accento sulla condotta che l’ATP avrebbe tenuto nei confronti del numero 2 del mondo Alexander Zverev e dell’americano Ben Shelton (i due finalisti dell’ATP di Monaco di Baviera). “Alcuni funzionari dell’ATP avrebbero cercato di costringere questi due giocatori a firmare una lettera in cui negavano di essere a conoscenza della causa intentata dalla PTPA lo scorso marzo.” Accuse davvero gravi nei riguardi dell’ATP, che sarà chiamata a rispondere al più presto.

