di Cristian SonzogniHa vinto il numero 1 del tabellone, quello che ha saputo gestire con più attenzione i momenti importanti, quello che ha mostrato il miglior tennis durante la settimana
di Cristian Sonzogni

Ha vinto il numero 1 del tabellone, quello che ha saputo gestire con più attenzione i momenti importanti, quello che ha mostrato il miglior tennis durante la settimana. Teimuraz Gabashvili, 23enne russo nato in Georgia, ha incamerato la terza edizione del challenger dell’Harbour Club, quest’anno Zenith tennis Cup (30 mila euro più ospitalità, terra). Battuto in finale l’argentino Diego Hartfield, che ha comunque saputo condurre una partita di alto profilo, cedendo solo al decimo game del terzo set: 6-4, 4-6, 6-4 il risultato. Gabashvili succede così nell’albo d’oro a Odesnik, trionfatore nel 2006, e a Santago Ventura, a segno lo scorso anno.

Equilibrio in avvio, con lo strappo decisivo che pare arrivare sul 4-3 Russia, quando Hartfield deve cedere il servizio. L’argentino lo recupera immediatamente ma sul 5-4 è Gabashvili a salire in cattedra ottenendo un nuovo break che gli vale il parziale d’apertura. E’ sempre Gabashvili ad avere le maggiori chance nella parte iniziale del secondo set, ma spreca troppo mentre il rivale non cede di un centimetro, col suo solito tennis fatto di corse e sudore. Così, sul 5-4 Hartfield, arriva il break che vale al sudamericano il terzo set. E lì si ripete, per certi versi, ciò che era accaduto in partenza. Perché il numero 1 del seeding vola avanti e sembra prendere il largo, prima sul 4-1 e poi sul 5-3, ma proprio in dirittura d’arrivo fallisce il turno di servizio che gli avrebbe consentito di chiudere. La conclusione però è solo rinviata di un game, perché un altro break consegna l’incontro al favorito, dopo oltre due ore di ottimo tennis. Presente con una wild card ufficializzata solo pochi giorni prima del torneo, Gabashvili ha meritato il successo perché durante tutta la settimana, pur faticando e giocando bene solo a sprazzi, ha comunque dimostrato di avere una marcia in più quando si doveva cambiare ritmo. E’ probabilmente, il russo, il giocatore del circuito che detiene il record di tic nervosi, che sia in campo sia fuori ne fanno un personaggio da cartone animato. Non è un caso, evidentemente, se fin dall’inizio è stato lui l’idolo dei raccattapalle e dei bambini presenti al torneo. “Penso di aver giocato un buon tennis – ha spiegato il vincitore a fine match – soprattutto in questa finale. Avevo di fronte un avversario che sulla terra è pericoloso, e infatti mi ha messo in seria difficoltà. Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di giocare qui con una wild card. Penso di averla onorata al meglio”. La manifestazione, organizzata da Makers e Harbour Club e diretta da Massimo Policastro, ha vissuto nove giorni di tennis di alto livello evitando l’incubo pioggia, che si è materializzato solo in alcune serate senza però creare troppi problemi agli incontri. Per gli azzurri, poca gloria. Il migliore è stato il bresciano Alberto Brizzi, eliminato nei quarti da Gil.

La finale
Teimuraz Gabashvili (Rus) b. Diego Hartfield (Arg) 6-4, 4-6, 6-4.