Un martedì a fortissime tinte azzurre a Bergamo, con Arnaboldi e Guerrieri che hanno eliminato le prime due teste di serie. Sciahbasi da sogno, dalla possibile rinuncia al secondo turno

Tra i passati vincitori degli Internazionali di Bergamo spicca Jannik Sinner, e ci mancherebbe. L’anno prima, tuttavia, ci fu la bella vittoria di Matteo Berrettini. Fu uno dei trampolini di lancio di una carriera culminata con la finale a Wimbledon (e tante altre vittorie). Non poteva esserci un luogo migliore, dunque, per accogliere la prima vittoria Challenger di Lorenzo Sciahbasi, 20enne marchigiano che ha in Berrettini la principale fonte d’ispirazione. “Mi sono appassionato al tennis con Roger Federer, ma io sono di San Benedetto del Tronto e da ragazzino mi capitava di frequentare il Challenger. Un anno vidi Berrettini giocare al primo turno, facemmo una foto insieme e mi sono innamorato del suo tennis – racconta Lorenzo, uno dei protagonisti di giornata al Trofeo FAIP-Perrel presented by Intesa Sanpaolo & Sarco Lexus Bergamo – vinse il torneo e ancora oggi, per me, è una fonte d’ispirazione per quello che ha fatto e quello che continua a fare. Nei limiti del possibile provo a imitarlo, anche se non è facile perché è interprete di un gioco molto particolare”. E pensare che Sciahbasi non avrebbe dovuto giocare a Bergamo: impossibilitato a giocare le qualificazioni perché impegnato nei play-off di Serie A1, ha ottenuto l’invito in extremis grazie all’intercessione di Luca Del Federico. “Che ringrazio. È stata una sorpresa inaspettata, ma ci tenevo a giocare in un impianto così bello. E poi le cose belle possono nascere in modo inaspettato”. Proprio come la vittoria-thriller contro il norvegese Viktor Durasovic, numero 238 ATP, giocatore di più alta classifica battuto nella sua giovane carriera. Sciahbasi si è imposto 3-6 7-6 7-5 e ha avuto la capacità di non arrendersi quando l’avversario l’ha brekkato nel terzo set, andando a servire sul 5-3. “Ho iniziato a crederci nel tie-break del secondo set, quando ho visto che il livello era più o meno pari. Forse lui era ancora leggermente sopra, ma iniziava a fare fatica. Ammetto che sul 3-5 al terzo avevo un po’ smesso di crederci, ma ho continuato a lottare con la stessa intensità e questo ha pagato”
L’unico top-100 in gara, Shintaro Mochizuki, si è arreso al lucky loser Federico Arnaboldi. Il caso del comasco è emblematico di come il tennis possa dare e togliere: aveva perso nelle qualificazioni, poi 24 ore dopo ha raccolto la vittoria più importante della sua carriera, poiché Mochizuki ha lo stesso ranking (n.94 ATP) di Chun-Hsin Tseng, battuto nelle “quali” del Roland Garros. Arnaboldi ha saputo adattarsi fin da subito al gioco particolare del giapponese, fatto di colpi leggeri e anticipati. Inoltre ha avuto il merito di non disunirsi dopo aver perso il secondo set. Anzi, ha finito dominando il terzo e si è preso un successo molto importante per la sua fiducia, visto il periodo molto complicato da cui proviene. Tra l’altro il tabellone si fa interessante, poiché negli ottavi se la vedrà con il bosniaco Nerman Fatic, che ha usufruito del ritiro di Fabrizio Andaloro nel tie-break del secondo set. In quella zona di tabellone è uscita l’altra testa di serie: la sconfitta di Andrea Pellegrino contro Milos Karol non è così sorprendente, vista la qualità espressa dallo slovacco nelle qualificazioni.
Infine unna serata un po’ folle e un po’ romantica, a forti tinte azzurre, ha chiuso il lunghissimo martedì degli Internazionali di Bergamo – Trofeo FAIP-Perrel presented by Intesa Sanpaolo & Sarco Lexus Bergamo. Dopo Shintaro Mochizuki (prima testa di serie) è uscito di scena anche Billy Harris, numero 2 del tabellone. Entrambe le sorprese sono state firmate da due azzurri, poiché a Federico Arnaboldi si è aggiunto Andrea Guerrieri, autore della più importante vittoria in carriera, la seconda nel main draw in un Challenger, la seconda in carriera contro un top-200 ATP… entrambe contro Harris. Già, perché il miglior successo dell’emiliano (nonché l’unico in un torneo di categoria) era arrivato proprio contro il britannico, lo scorso anno a Francavilla al Mare. Con una tenacia straordinaria e un encomiabile ordine tattico, Guerrieri si è imposto col punteggio di 6-7 7-5 6-3 e ha esultato con moderazione, segno di una profonda convinzione di poter essere competitivo a questi livelli.
Grande serata anche per Francesco Maestrelli: finalista in carica di questo torneo, aveva pescato il giocatore con il passato più importante tra quelli presenti a Bergamo, quell’Emil Ruusuvuori che è stato numero 37 ATP e soltanto due anni fa conduceva la Finlandia a una storica semifinale di Coppa Davis. Una grande battaglia, in cui il pisano ha mostrato le sue doti da combattente, oltre a una fisicità sempre esplosiva. In svantaggio 3-1 nel terzo set, ha saputo recuperare ed è stato lui a essere più lucido nei momenti decisivi, salvo imporsi col punteggio di 6-4 3-6 7-6. Va detto che Ruusuvuori, nel terzo set, ha tenuto un atteggiamento fin troppo calmo, quasi indolente, ma questo non toglie meriti a un Maestrelli che è molto vicino al suo best ranking (n.149 ATP, oggi è 157), risalente a due anni e mezzo fa.

