Vanificati tre match point consecutivi nel nono gioco del quarto set, Sinner subisce la rimonta di Carlos Alcaraz che conquista così il quinto titolo Slam della sua giovane carriera

Una delle finali Slam più spettacolari del recente passato che termina con il peggiore dei finali per il tennis italiano. Jannik Sinner si arrende al quinto set a Carlos Alcaraz con il punteggio di 4-6, (4)6-7, 6-4, 7-6(3), 7-6(2) in favore dello spagnolo dopo cinque ore e trentadue di gioco. Il numero uno al mondo è stato davvero a un passo dal trionfo con tre match point consecutivi nel corso del nono gioco del quarto set, prima che lo spagnolo ha messo in piedi una rimonta sotto due set a zero che mai prima d’ora era riuscito a realizzare. A nulla è valso l’ulteriore sforzo messo in campo da Jannik nella seconda metà del set decisivo dove era tornato a due punti dal titolo. Alcaraz conquista il quinto titolo Slam della carriera – il ventesimo titolo in generale – e diventa così il terzo uomo più giovane della storia a raggiungere questo traguardo dopo Borg, 21 anni, e Nadal, 22
Così come a Roma, anche oggi Alcaraz vince il sorteggio e sceglie di rispondere. E già il primo gioco regala i primi momenti importanti dell’incontro: Sinner deve fronteggiare tre palle break, tutte salvate, con Alcaraz che ha provato a rispondere in anticipo con una posizione avanzata ma non trovando mai il campo e la terza è stata cancellata con un bel passante dell’azzurro. Nei due successivi game arrivano palle break da una parte e dall’altra, ma anche in questo caso nessuno dei due riesce a strappare il servizio all’altro e dopo mezz’ora di gioco il punteggio è fissato sul 2-2. Gli scambi finora non sono prolungati, con Sinner e Alcaraz che appena possono accelerano e cercano di prendere in mano la situazione per non lasciare l’iniziativa all’altro. La terza volta è quella buona per il tennista spagnolo, che nel quinto gioco alla sesta palla break riesce a strappare il servizio all’avversario, con Sinner che sparacchia fuori un rovescio. La risposta dell’altoatesino non si fa però attendere, e nel game successivo realizza immediatamente il contro break grazie a una risposta che porta Alcaraz ad affossare il rovescio in rete, 3-3. Dopo un paio di game interlocutori, nel decimo gioco è ancora il rovescio a essere fatale allo spagnolo: sul primo set point Sinner risponde ancora forte, Alcaraz colpisce ma prende il nastro e finisce in corridoio di poco, 6-4! Nonostante un solo break a fare la differenza, l’azzurro ha vinto sette punti in più dello spagnolo (41 contro 34) a dimostrazione di come abbia faticato e non poco in questo primo set, vincendo però i punti più importanti.
Dopo un primo set incredibilmente equilibrato, nel secondo parziale è Sinner a prendere prepotentemente in mano il comando delle operazioni. Nel secondo gioco arriva subito il break in favore del numero al mondo, con Alcaraz che che tira lungo un dritto in occasione della prima palla break del set e pochi minuti dopo si trova sotto 0-3. L’elemento che più di altri sta facendo la differenza è la qualità della risposta di Sinner – colpo su cui ha lavorato cambiando anche la posizione in campo – che gli permette di subire di meno l’iniziativa dello spagnolo, che prova a tirare ancora più forte ma spesso commette l’errore (25 dopo un set e mezzo). La qualità del gioco è leggermente inferiore rispetto alle prime fasi dell’incontro, merito di Sinner che sta giocando un gran tennis ma anche demerito di Alcaraz che non riesce almeno fino a questo momento a trovare le giuste contromisure per cambiare l’inerzia. Nel momento che più contava, con Sinner che è andato a servire per il set sul 5-3, lo spagnolo ritrova le migliori sensazioni in risposta e realizza il contro-break che lo riporta a contatto quando il secondo set sembrava ormai perso. Il resto del parziale scorre via senza troppe difficoltà da una parte e dell’altra e dopo poco meno di un’ora dall’inizio del set di arriva al tie-break. Il turning point arriva tra il sesto e il settimo punto: prima Sinner è bravissimo a giocare un dritto in contro tempo dopo uno scambio lungo, poi Alcaraz gioca una palla corta di dritto che finisce fuori. L’altoatesino manca i primi due set point – sul secondo uno smash non convinto porta Alcaraz a realizzare un meraviglioso passate – ma arriva poi un dritto in diagonale incredibile che lasciare fermo Alcaraz, 7-6, due set a zero Sinner. Cresciuta la qualità della prima di servizio dell’altoatesino, che cala nel numero di prime in campo – poco meno di una su due – ma aumenta la percentuale di conversione salendo al 75% nel secondo set dopo il 68% del primo.
Il break arrivato nel game inaugurale del terzo set sembra essere l’inizio della fine per Alcaraz, che da campione quale è riesce però a realizzare immediatamente il contro break su un dritto lungo di Sinner e va poi a condurre 2-1 tenendo il suo turno di battuta. I guai per l’altoatesino non sono però finiti qui, e andato a servire per la seconda volta nel parziale cede per la seconda volta consecutiva il proprio turno di battuta: uno smash sbagliato sul 40-15 ha dato il via alla rimonta di Carlitos, che sulla palla break vince uno scambio lungo con il dritto di Sinner che termina a metà delle rete, 3-1. Per la prima volta nel corso di tutto l’incontro il numero uno al mondo sembra avere un piccolo calo dal punto di vista delle energie – fisiche e mentali – e questo consente chiaramente ad Alcaraz di ritornare in partita, per provare a vincere la sua prima partita al quinto set dopo essere stato in svantaggio di due set. In maniera analoga ma a parti invertite rispetto al secondo parziale, stavolta è Carlos ad andare a servire per il set sul 5-3: e proprio come accaduto in precedenza, è il giocatore in risposta ad avere la meglio e così Sinner nell’unica palla break concessa dallo spagnolo nel game realizza il contro-break con un dritto diagonale profondissimo e torna in corsa. Lo sforzo profuso non è però sufficiente per ricucire completamente lo strappo nel punteggio, Alcaraz gioca un game perfetto e strappa il servizio a zero che vale la conquista del set, 6-4 Alcaraz, 2 set a 1 Sinner.
Il quarto set inizia dopo 3 ore e quattro minuti di gioco, e la stanchezza diventa inevitabilmente un fattore del match. Sinner è il primo ad avere l’occasione di realizzare il break nel terzo gioco, ma Alcaraz serve bene ad uscire e sul colpo successivo gioca un rovescio lungo linea in sicurezza e tiene così il turno di battuta. Seguono tre turni di battuta piuttosto lineari, con Sinner che per la seconda volta su tre tiene il proprio turno di servizio a zero e sale così 3-3, avvicinandosi così alle fasi calde del set. Ed ecco che d’improvviso arriva il passaggio a vuoto di Alcaraz, che nel settimo gioco concede tre palle break consecutive: sulla prima di queste Sinner risponde al solito con un rovescio in diagonale profondo che non permette allo spagnolo di preparare il colpo successivo che finisce largo, break. Il momento sembra essere decisivo perché Alcaraz non riesce più a ritrovare equilibrio e il livello del suo tennis cala in maniera drastica, Sinner ha tre match point in risposta nel nono gioco ma lo spagnolo in qualche modo si salva e getta così tutta la pressione sull’avversario. Il numero uno al mondo va a servire per il titolo sul 5-4, e dopo una demi-volée delicatissima per salire 15-15 subisce la rimonta di Alcaraz che realizza all’ultima occasione utile il contro-break e ricuce definitivamente lo strappo. Si è passati nell’intervallo di una decina di minuti da un parziale di 12 punti a 1 per Sinner a una striscia di 13-1 in favore di Alcaraz, che tiene il turno di battuta e prenota il tie-break e con l’azzurro che lo raggiunge qualche minuto più tardi. Nonostante sia stato dell’altoatesino il primo mini-break, lo spagnolo compie l’ennesima rimonta della sua partita e da sotto 0-2 si porta 4-2 al cambio campo, togliendo ancora qualche certezza a Sinner che ha messo zero prime nei primi quattro punti giocati al servizio. Il tie-break viene vinto da Alcaraz per sette punti a tre – bellissimo il dritto dal lato del rovescio con cui chiude sul set point – e dopo quattro ore e un quarto si va al quinto set.
Inevitabilmente l’inerzia dell’incontro è ora tutta dalla parte di Alcaraz, che per mettere subito le cose in chiaro realizza un break nel game inaugurale del set, con Sinner chiamato a rete dall’ennesima palla corta che non riesce a recuperare e il suo colpo finisce in corridoio. Sinner nonostante appaia notevolmente stanco e al limite dei crampi si procura due palle del possibile contro-break, entrambe annullate però sapientemente dallo spagnolo che sale così sul 3-1. Con il passare dei minuti la condizione fisica del numero uno sembra progressivamente migliorare – soprattutto rispetto a inizio set – e nel settimo gioco tiene un turno di battuta che sembra restituirgli un po’ di convinzione per provare a ribaltare ancora una volta il match. Manca tuttavia la qualità in risposta che hanno caratterizzato i primi due set dell’altoatesino, fattore che permette ad Alcaraz di giocare con maggiore tranquillità e lasciare andare tutti i colpi. I turni di battuta scorrono via rapidamente e allo scoccare della sesta ora di gioco stavolta è lo spagnolo ad andare a servire per il titolo sul 5-4: una partita che non ne vuole sapere di finire, Sinner gioca un turno di risposta incredibile – senza senso la demi-volée nel quarto punto – e realizza il contro- break per portarsi sul 5-5 e riaprire una finale che sembrava ormai terminata. E con il turno di battuta tenuto dal numero al mondo stavolta è lui a prenotare tie-break, con Alcaraz che quasi inspiegabilmente si trova costretto a servire per rimanere nel match. Sotto 15-30 con Sinner che torna a due punti dal titolo, lo spagnolo è chiamato all’ennesimo sforzo e con un bellissimo rovescio stretto passa l’avversario: la finale sarà decisa dal super tie-break. Alcaraz piazza subito l’allungo decisivo e conquista i primi cinque punti del tie-break, sfiancando definitivamente Sinner e colpendo dando l’impressione di non poter mai sbagliare. Sinner non ne ha veramente più e non riesce in alcun modo ad arrestare l’esuberanza dello spagnolo, che sul primo match point utile si inventa un dritto incredibile da fuori dal campo e conquista il quinto Slam della carriera.