RISCOSSA NEL FINALE
Il fisiologico attimo di distrazione in avvio di secondo è costato caro, con Rojer-Tecau subito avanti 3-0 e bravi e resistere fino al 6-3. Il terzo set era diventato un piccolo dramma, soprattutto quando Fognini incassava un altro break nonostante un’accanita resistenza sull’ultimo punto: recuperava due smash dal bidone della spazzatura, ma sul terzo non c’era niente da fare. C'erano tre chance nel game successivo (cancellate da due buoni servizi di Tecau e da un passante in rete di Fabio), ma Rojer-Tecau salivano sul 3-1. A quel punto bisognava fare una scelta: mostrare chi è più forte oppure accontentarsi. Fabio e Simone hanno scelto la via più ardita e sono stati premiati con cinque giochi consecutivi. Sul 4-3, Fabio era perfetto in risposta e il suo lungolinea sanciva il 5-3. Nell’ultimo game, Bolelli è stato più forte di qualche sinistro segnale: il primo matchpoint andava via con una fortunosa risposta di Tecau (riga piena!), il secondo si infrangeva sul nastro (volèe di Fognini), ma il terzo era quello buono. E allora via con i festeggiamenti. Il doppio non vale il singolare, ma permette di giocare in palcoscenici importanti ed è molto competitivo, soprattutto ad alti livelli. Ci sono coppie e giocatori che tengono duro da anni, a partire dai gemelli Bryan. E il Masters di Londra, in effetti, è un happening di assoluto prestigio. Gli azzurri sono stati bravi e hanno avuto anche un pizzico di fortuna: quando i Bryan (possibili avversari in semifinale, proprio come due anni fa) sono stati eliminati da Inglot-Mergea, hanno capito che si poteva fare. Non hanno nemmeno dovuto incontrare Peya-Soares (n. 5 del tabellone), ma il traguardo è più che meritato perchè hanno battuto Paes-Klaasen, Cuevas-Marrero e gli stessi Rojer-Tecau. Coppie di tutto rispetto.
HERBERT-MAHUT, ULTIMO OSTACOLO
Adesso il sogno-Slam è ad un passo. Nella sessione serale di sabato, dopo la finale del singolare femminile, si giocheranno il titolo contro la coppia tutta francese composta da Nicolas Mahut e Pierre Hugues Herbert. La loro presenza è ancora più sorprendente di quella degli azzurri, ma più che meritata: dal secondo turno in poi, hanno battuto soltanto teste di serie: Cabal-Farah (n. 11 del draw) Qureshi-Zimonjic (n. 8), Benneteau-Roger Vasselin (n. 2) e Dodig-Melo (n. 4). Insomma, se la sono guadagnata. In palio, oltre a tanti punti, un gruzzolo importante: la coppia vincitrice porterà a casa 575.000 dollari australiani (circa 400.000 euro, 200.000 a testa), ma anche la finale ne garantisce 285.000. Adesso c’è da giocarsi un pezzo di storia: Orlando Sirola farà il tifo da lassù. Il buon Nicola Pietrangeli, invece, sarà attaccato alla TV. Dopo le prodezze di Errani-Vinci (che di Slam ne hanno vinti cinque), anche il doppio maschile può regalarci gioie importanti. E, fino a qualche tempo fa, del tutto inattese.
AUSTRALIAN OPEN 2015
Doppio Maschile SEMIFINALI
S. Bolelli / F. Fognini (ITA-ITA) b. J.J Rojer / H. Tecau (NED-ROM) 6-4 3-6 6-3
P.H. Herbert / N. Mahut (FRA-FRA) b. M. Melo / I. Dodig (BRA-CRO) 6-4 6-7 7-6
LA CURIOSITA': dovessero vincere l'Australian Open, Fabio Fognini e Simone Bolelli sarebbero il primo doppio con entrambi i giocatori nati in Italia a vincere uno Slam. Nicola Pietrangeli, italianissimo, è però nato a Tunisi, mentre Orlando Sirola nacque a Fiume nel 1928. Allora era territorio italiano, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale è diventato jugoslavo e infine croato (oggi, infatti, si chiama Rijeka).
