Terza finale di fila – e ottava in tutto – per le azzurre che, contro gli Usa, nell’ultimo atto a Shenzhen, vanno alla conquista del sesto titolo della competizione; l’Italia ha vinto contro gli Stati Uniti le ultime cinque sfide, comprese le finali del 2009 e 2010. L’America non vince il campionato del mondo a squadre dal 2017

Inarrestabile Italia. Le ragazze di Tathiana Garbin hanno dimostrato anche quest’anno di essere la squadra da battere in Billie Jean King Cup e, domenica, difenderanno il titolo disputando la loro terza finale consecutiva. Avversaria di questo atto decisivo sarà la squadra americana, che ha superato la Gran Bretagna per 2-0. L’Italia diventa così la prima nazione ad issarsi in tre finali consecutive dopo la Repubblica Ceca (2014-2016, anni in cui Petra & Co. vinsero il campionato) e, con un eventuale sesto sigillo, le azzurre sarebbero dunque anche le prime, dopo le ceche, a centrare due titoli consecutivi.
La vittoria con l’Ucraina, in rimonta per 2-1, complicata e sofferta, rivela, ancora una volta, la tempra di un team estremamente unito e determinato a trovare la chiave giusta anche quando si trova sul filo del rasoio. In semifinale, dopo la sconfitta di Cocciaretto contro Kostyuk, Paolini, a un passo dal baratro con Svitolina (in svantaggio 6-3 4-2), ha saputo insistere, ritrovare convinzione e fiducia nella rimonta per poi sorprendere l’avversaria e ‘stordirla’ al terzo chiudendo con lo score di 3-6 6-4 6-4. Decisiva, in seguito, la sfida del doppio insieme a Sara Errani. ‘Jas’ e Sarita hanno travolto il duo Kostyuk/Kichenok in due set confermando un’intesa che funziona alla grande.
Dopo i trionfi nell’allora Fed Cup del 2006 contro il Belgio, del 2009 e 2010 contro gli Stati Uniti, del 2013 contro la Russia e nella Billie Jean King Cup del 2024 contro la Slovacchia, l’ItalTennis al femminile sogna dunque un sesto sigillo glorioso che la farebbe entrare di diritto nella rosa delle più vincenti della storia, al quarto posto dopo gli Stati Uniti (18 titoli), la Repubblica Ceca (11) e l’Australia (7). Russia e Spagna sono ancora ferme a 5 successi. L’Italia ha inoltre disputato altre due finali, nel 2007 e nel 2023, sconfitta rispettivamente dalla Russia e dal Canada. Per gli Stati Uniti si tratta invece della 31esima finale nel campionato del mondo a squadre e, quella di quest’anno, è la prima dal 2018, anno in cui persero contro la Repubblica Ceca. L’ultimo trofeo conquistato in Billie Jean King Cup risale al 2017, contro la Bielorussia.
Negli incontri precedenti, il team USA è in vantaggio per 9 vittorie a fronte di 5 sconfitte ma, l’elemento rilevante è che i cinque insuccessi sono avvenuti nelle ultime cinque sfide; in pratica, gli Stati Uniti non battono l’Italia dal 2003. Nel 2009 e 2010, come detto, hanno perso in finale; nel 2013 e 2014 hanno ceduto alle azzurre al primo turno del World Group e, nel 2015, ai play off. Domenica, a Shenzhen, Italia e Usa si incontreranno dunque per la prima volta dopo dieci anni. Le azzurre, da campionesse in carica, sono entrate direttamente nella fase finale del campionato; l’America, al contrario, ha dovuto disputare le qualificazioni, in cui ha superato la Danimarca e la Slovacchia. In seguito, nei quarti, ha battuto il Kazakistan (2-1) e, in semifinale, la Gran Bretagna (2-0). Ricordiamo che l’Italia ha sconfitto nei quarti la Cina (2-0) e, in semifinale, l’Ucraina (2-1).
Per quanto riguarda le azzurre, Sara Errani, veterana e “grande saggio” della squadra, ambisce ad inserire nella propria bacheca il quinto sigillo. Diventerebbe così la settima giocatrice a vincere la Billie Jean King Cup in cinque o più occasioni, dopo Evert (8), Billie Jean King (7), Rosie Casals e Petra Kvitova (6), Conchita Martinez e Arantxa Sanchez (5). Con le sue 29 partecipazioni e 29 vittorie totali nel campionato a squadre, la bolognese è la tennista italiana ad aver vinto di più e quella con il maggior numero di tie giocati; è invece seconda -dopo la Vinci – per il numero di match vinti in doppio. Tathiana Garbin, dal canto suo, guida le ragazze dal 2017 e, in caso di vittoria, diventerebbe il 15esimo capitano tout court a vincere il trofeo in diverse occasioni, il secondo capitano italiano a riuscirci dopo Barazzutti, il quale ha portato alla vittoria le ragazze in quattro occasioni.
Alla guida della panchina a stelle e strisce c’è, dal 2024, Lindsay Davenport. L’ex n. 1 del mondo punta al 19esimo sigillo per gli Stati Uniti e, in caso di vittoria, diventerebbe la quarta tennista della storia a vincere la Billie Jean King Cup sia da capitano che da giocatrice, avendo disputato la competizione dal 1993 al 2008 ed avendola vinta tre volte (1996, 1999 e 2000). Grande assente del team è Coco Gauff ma Emma Navarro e Jessica Pegula hanno comunque fatto vedere alle avversarie una squadra dalle mille risorse, soprattutto grazie alle stoiche rimonte di Emma contro la kazaka Putintseva (nei quarti) e con la rampante britannica Kartal (in semifinale); così come Pegula, insieme alla Townsend, nel doppio decisivo dei quarti con il Kazakistan, è stata abilissima nel risollevare le sorti della squadra. Glaciale e decisa anche in rimonta nel singolare, in semifinale con la Gran Bretagna, in cui ha recuperato e vinto con Katie Boulter. Insomma, anche se le recenti statistiche sono lievemente a favore dell’Italia, le statunitensi non sono affatto da sottovalutare, avendo dimostrato grande esperienza e fiducia nelle partite più complicate; senza dimenticare il doppio degli States, con la n. 1 del mondo della specialità, Taylor Townsend.
Ricordiamo inoltre che Jessica Pegula, n. 1 della squadra (e attuale n. 7 WTA) è in vantaggio 5-0 nei precedenti con Jasmine Paolini (la n. 1 azzurra), mentre Navarro (18 WTA) ha vinto l’unico precedente con Cocciaretto. Soprattutto, non bisogna dimenticare il sogno di gloria che anima entrambe le squadre. Sarebbe la sesta volta in vetta al mondo per l’Italia, la 19esima per gli Stati Uniti. “È un momento incredibile” ha detto Garbin dopo il successo con l’Ucraina, “queste ragazze hanno dimostrato come si fa a lottare, come si dà il cuore per il proprio paese e l’orgoglio di essere in finale. Hanno mostrato davvero grande unità e tutte le ragazze [Bronzetti, Cocciaretto e Grant, ndr.], fanno parte di questa grande vittoria”.
Orgoglio e ammirazione nei confronti delle proprie ragazze espressi anche da Lyndsay Davenport, dopo la vittoria americana contro le britanniche: “Tutte queste meravigliose atlete della squadra sanno come si deve giocare nei grandi momenti e sotto pressione, non è una novità. Entrambe [Navarro e Pegula, ndr.] hanno saputo trovare la chiave per vincere. Avevano grande pressione e sono molto orgogliosa di loro, per come hanno saputo ribaltare la partita, dopo aver perso il primo set”.

