Nella tradizionale conferenza di fine evento, Angelo Binaghi ha sottolineato l’importanza di aver portato il tennis sul primo canale Rai

foto Brigitte Grassotti
27 anni dopo l’ultima volta, l’Italtennis si ritrova a giocare una finale di Davis in casa. Una manifestazione che, pur al suo primo anno, Bologna ha dimostrato di saper ospitare con successo, per quanto ci siano inevitabilmente aspetti da migliorare. E subito, nella conferenza di fine evento, il presidente Fitp Binaghi ne sottolinea i vantaggi, per il movimento, per il pubblico e non da ultimo per il territorio, attraverso qualche numero. “Abbiamo registrato oltre 61.000 presenze, di cui l’11% spettatori internazionali. I biglietti sono stati acquistati da 73 paesi differenti, rispetto ai 39 dello scorso anno in Spagna”. A livello economico, considerevole il ritorno di investimento, se si pensa che “da un contributo del Governo di 6,5 milioni è stato generato un gettito fiscale di 24,2 milioni”.
Il capitolo tv, tuttavia, è ciò che sembra inorgoglire di più il presidente. “Vedere che il tennis ha monopolizzato il primo canale di Stato è stato per me uno dei più bei sogni che si è avverato”. Anche la finale verrà trasmessa su Rai 1, che per concedere al tennis il più importante palcoscenico ha stravolto il palinsesto. “Possedendo la Federazione i diritti della manifestazione, ha potuto venderli a condizioni favorevoli alla Rai. Purtroppo la situazione è differente con le Atp Finals, dove siamo solo azionisti di Atp Media, che detiene i diritti. Siamo però fiduciosi che anche altri organismi mettano in secondo piano la profittabilità rispetto alla promozione del tennis, perché è una scelta che dà un rendimento più a lunga scadenza. Con tutto il rispetto, oggi Cobolli non ha niente da invidiare a Scamacca. Per quanto ci compete, faremo l’impossibile perché questo avvenga”.

