Il presidente Angelo Binaghi nella consueta conferenza stampa di fine torneo ha fatto il punto su un’edizione da record degli Internazionali

Foto di Felice Calabrò

ROMA – «Siamo i campioni del mondo, per risultati sul campo e a livello organizzativo. Soprattutto, non ci rassegniamo a restare secondi, dietro al calcio o ai tornei dello Slam». E’ un Binaghi come al solito molto combattivo quello che si presenta alla conferenza stampa di chiusura degli Internazionali d’Italia, tra il racconto degli straordinari risultati conseguiti dal torneo, i complimenti ad Andrea Gaudenzi, presidente dell’Atp dal 2020 («il più grande dirigente che il nostro sport abbia mai avuto») e gli attacchi portati nei riguardi de «l’odiosa esclusiva delle Tv a pagamento, che rappresenta un grave danno economico che studieremo e quantificheremo» o del «monopolio dell’organizzazione che domina i tornei dello Slam, decidendo che devono restare quattro e che devono assegnare il doppio dei punti dei tornei “1000″».
Ma andiamo per ordine: «E’ stata una edizione memorabile – le prime parole del presidente della FITP – dall’elezione del nuovo Papa, vissuta in diretta anche sugli schermi del Foro Italico, alla presenza del Presidente della Repubblica in occasione della finale vinta dalla commovente Jasmine Paolini, dal raddoppio del “site” alla nuova organizzazione, con più spazio e aree relax, che hanno avuto riscontri positivi, come anche l’introduzione degli inserti musicali. E ringrazio la Rai per avere riportato il tennis sul primo canale, come avviene per le partite della Nazionale di calcio».
I numeri, immancabile e trionfali: «392.000 spettatori (furono 364.000 un anno fa, nda), un incasso che supera i 35 milioni di euro per un beneficio sociale (dovuto all’aumento della pratica sportiva, traino del successo del tennis, e quindi per conseguenza una minore spesa sanitaria) di 357 milioni». L’impatto economico degli Internazionali è calcolato in circa 900 milioni («senza un euro di contributo pubblico», ha chiosato Binaghi) che verrà reinvestito nel movimento tennistico, permettendo tra l’altro l’azzeramento delle quote federali dovute dalle società. A proposito di società: «Abbiamo raggiunto quota 4465 – ha annunciato Binaghi – con 350 nuove aggiunte quest’anno. I tesserati della Fitp sono invece 57.045, di cui 37.000 tennisti, con un autentico boom dei praticanti di pickleball».

Da parte sua, Marco Mezzaroma, presidente di “Sport e Salute” ha parlato della scommessa vinta sullo Stadio dei Marmi («ha riscosso un grande successo, domani cominceremo a smontare la struttura, sarà disponibile per il Golden Gala del 6 giugno») e degli investimenti futuri, a partire dai 60 milioni che serviranno per la tanto sospirata copertura del Centrale, che dovrebbe essere completata per la fine del 2027 e i cui lavori saranno sospesi per consentire la disputa delle prossime due edizioni del torneo. «Abbiamo dimostrato, soprattutto, che sappiamo adeguarci alle situazioni che cambiano», questo in riferimento alla possibilità che in un futuro più o meno prossimo, visto il successo sempre crescente del nostro sport e il bisogno di nuovi spazi, il tennis possa “invadere” l’area delle piscine o addirittura lo stadio Olimpico. «Riparliamone tra qualche anno – ha detto Binaghi – certe cose bisogna anche meritarsele, dobbiamo continuare a lavorare per crescere. Roma quinto Slam? Saremo svegli sul mercato internazionale, approfitteremo di qualunque situazione nuova». Chiusura sul famoso “Fort Apache”, l’area del Foro Italico riservata alla “protezione” di Sinner. «Jannik è stato come al solito il più saggio di tutti – è ancora Binaghi a parlare – lo ha utilizzato spesso ma non sempre».