Nel giorno del suo 80° compleanno, Billie Jean King ha festeggiato come meglio le riesce (VIDEO). Ripercorriamo le tappe della sua straordinaria carriera

Mercoledì 22 novembre Billie Jean King, paladina dei diritti delle donne, icona del tennis femminile, vincitrice di 12 Slam in singolare (più altri 27 se si considerano i titoli Slam di doppio), ha compiuto 80 anni.

La vita di Billie Jean Moffit – divenuta King solo dopo il matrimonio con Lawrence King nel 1965 – è stata scandita da imprese, crocevia di una carriera che l’ha vista protagonista della scena tennistica mondiale per oltre vent’anni. Sin dalla sua prima apparizione sui campi di Wimbledon, nel 1961, quando a soli 17 anni conquistò inaspettatamente il titolo di doppio insieme alla compagna Karen Hantze Susman o quando, nel 1962, fu artefice della clamorosa sconfitta di Margaret Court, numero uno del seeding, al primo turno di Wimbledon dopo essere stata in svantaggio per 5-2 al terzo set.

Il tennis non era stata la sua prima scelta da ragazzina, le piaceva di più il baseball, che andava a guardare con il padre e il fratello Randy. Ma sul diamante, allora, non c’era posto per le ragazze. “Alla fine scelsi il tennis – racconta nella sua autobiografia “Life as an outsider”, scritta con Frank Deford – Perché il golf era troppo lento per me, e avevo paura di nuotare. Cosa altro avrebbe potuto fare una ragazza a cui non dava fastidio sudare? Ma me ne innamorai subito”.

Le battaglie più note di BJ sono sicuramente quelle condotte con tenacia e determinazione fuori dal campo. E’ suo, tra gli altri, il merito di aver aperto il tennis al professionismo, nel 1968, e ancora si deve alla sua perseveranza il miglioramento delle condizioni economiche del circuito femminile, sostenendo fermamente da sempre la necessità di uguaglianza di montepremi.

L’episodio più celebre legato alla sua carriera è tuttavia l’esibizione-sfida conosciuta come “La Battaglia dei Sessi”, quando nel 1973 scese in campo davanti a 30.000 spettatori all’Astrodome di Houston contro il 55enne Bobby Riggs, che aveva precedentemente maltrattato l’allora numero uno mondiale Margaret Court sostenendo e dimostrando l’evidente inferiorità del tennis femminile.

Oltre 90 milioni di telespettatori da 37 paesi assistettero alla vittoria della King per 6-4 6-3 6-3, decretandone la supremazia, nonostante la purezza dell’evento sia stata poi intaccata dall’ombra di una “giocata contro di sé” effettuata dallo scommettitore seriale Riggs. Il punteggio finale finì stampato sulle magliette di molte femministe, che nel frattempo avevano provveduto a organizzare roghi di reggiseni, simboli dello sciovinismo maschilista. “Avevo conquistato tre volte di fila Wimbledon – racconta ancora la King – e pochi al di fuori dell’ambiente tennistico se ne erano accorti. Nel ’67 a Wimbledon avevo vinto singolo, doppio e doppio misto, ma ad aspettarmi al ritorno non trovai nessuno. Sei anni dopo, eccomi invece all’Astrodome con tutto il mondo che invocava il mio nome in una specie di riedizione moderna del Colosseo, con la gente che mi odiava o mi amava, mi tirava dietro le monetine, mi abbracciava, o mi eleggeva sul momento leader del movimento femminista”.

Nello stesso anno BJ divenne la prima presidente della Wta. Si ritirò dal singolare nel 1983, ma fino al 1990 disputò tornei di doppio.

Rendere pubblica la sua relazione con una donna, la parrucchiera Marilyn Barnett, che l’aveva ricattata minacciando di rivelare tutto alla stampa, nel frattempo l’aveva resa anche una icona del movimento Lgbt. “Non mi sono mai sentita a mio agio fra la gente ‘normalmente sposata’, anche se per anni ho preparato il pranzo a Larry – ha raccontato. Ma non mi sono sentita tranquilla neanche quando la gente ha iniziato a considerarmi una omosessuale: per me è solo un’altra etichetta”.

BJ King è il tennis femminile. Tuttavia, nonostante l’età raggiunta, una delle più grandi atlete di tutti i tempi – a cui è ora dedicata la “Davis femminile”, Billie Jean King Cup, e lo US Tennis Center di Flushing Meadows – non ha intenzione di rallentare.

“Oggi compio 80 anni”, ha dichiarato su X. “Le relazioni sono tutto. Ho la fortuna di essere stata circondata da persone care per tutta la vita. Non vedo l’ora di vivere ogni giorno. Avere Ilana (sua moglie) al mio fianco è il mio miglior regalo”, ha continuato. Creare opportunità per gli altri mi rende così felice. E non ho ancora finito!”.

Gli Us Open in agosto l’hanno celebrata insieme al 50° anniversario del torneo dello Slam, il primo a offrire la parità di montepremi tra uomini e donne. L’ex First Lady Michelle Obama le ha reso omaggio ricordando come la King, campionessa degli Us Open nel 1972, avesse radunato le colleghe per minacciare un boicottaggio del torneo dell’anno successivo se le donne non avessero ottenuto la stessa retribuzione degli uomini.

E la straordinarietà di questa donna si è vista anche nel modo di celebrare il suo compleanno. Dopo il taglio della torta preparata dalla nipote, BJ è scesa in campo per fare ciò che nella vita le riesce meglio: giocare a tennis. E con che stile!