Una località storica, che dopo tanto tempo è tornata ad accogliere un torneo di tennis internazionale

Qualcosa si muove nello sport di Messina. E mentre si attende di capire il destino della squadra di calcio – retrocessa in serie D con il peso di 14 punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione – il tennis ha guadagnato uno spazio importante grazie al ritorno dell’attività internazionale. Sui campi del Circolo del Tennis e della Vela (campione d’Italia nel 2023) dove nel 1951 nacque ufficialmente l’attività tennistica della città, si è svolto un torneo ITF (15.000 dollari di montepremi) a distanza di 21 anni dall’ultima avventura internazionale, il Master del circuito satellite “Italia 1”. Messina ha una buona tradizione nello sport della racchetta: negli anni Cinquanta ospitava un torneo al quale partecipavano tutti i migliori azzurri (Pietrangeli, Sirola, Merlo…) poi dal 1980 al 1991 si è svolto il torneo “Hamilton”, un Challenger che ha nell’albo d’oro nomi importanti come quelli di Jarryd, Pecci, Rosset, Perez Roldan, Kent Carlsson. Senza dimenticare il torneo Under 14 “Stagno D’Alcontres” che fu vinto nel 2001 da un certo Novak Djokovic, mentre in doppio Fognini trionfò nello stesso anno e Andy Murray nel 2000 (Rune invece è stato finalista in singolare nel 2016). Un carico di storia, passione e competenza che andava in qualche modo rispolverato, ed a questo è servito il torneo che si è concluso domenica e al quale hanno partecipato tante giovani promesse, tra cui i fratelli d’oro del tennis cittadino, i due Tabacco (Fausto è arrivato in semifinale, Giorgio si è fermato nei quarti). Il torneo lo ha vinto il diciottenne polacco Tomas Berkieta, finalista un anno fa agli Open di Francia Juniores, che ha battuto nel match decisivo (6-4 6-4) il marchigiano Lorenzo Sciahbasi, di un anno più grande. «È stata una settimana entusiasmante – ha detto il presidente del circolo Tennis e Vela Tato Spatari – oltre ogni più rosea aspettativa. Grande partecipazione degli appassionati, livello del torneo abbastanza alto, con tanti tennisti di cui sentiremo parlare nei prossimi anni. La città ha risposto molto bene, la ritengo una buona base di partenza. Speriamo di crescere e, nel giro di un paio di anni, portare il torneo a 30 mila dollari di montepremi». E allora, appuntamento al 2026.