Musetti è il favorito, la testa di serie numero uno, quello che esprime il tennis stilisticamente più bello; Zeppieri è quello che ha compiuto i maggiori progressi, che sta crescendo un po’ lontano dai riflettori, offuscato dall’amico che pare un predestinato. Già lo scorso settembre, diversi tecnici avevano sottolineato la crescita di Zeppieri, allenato a Latina dall’ottimo maestro Piero Melaranci. In particolare, sta sviluppando un servizio mancino che potrebbe diventare la base del suo gioco, ora che si sta costruendo anche nel fisico.
Musetti, più brillante, con un rovescio a una mano che fa godere, un timing sulla palla non proprio comune e una certa propensione alo spettacolo, ha aggiunto chiletto di muscoli ad un fisico ancora troppo asciutto. Sta vivendo un percorso importante, farcito di esperienze che già servono a fargli respirare l’aria rarefatta del tennis che conta, come gli allenamenti con Fabio Fognini. Chiaro che Musetti è più appariscente, ma entrambi sono prospetti che fra due, tre anni, potranno aggiungersi a quelli che stanno già scalando il ranking ATP, Matteo Berrettini in primis.
Domani giocheranno contro, dopo aver diviso il campo nel doppio: speriamo sia l’inizio di una rivalità che li stimoli a crescere sempre di più e che sapranno trascinarsi appresso fino al circuito ATP.