di Daniele Rossi - foto Getty Images
Il 2003 è l’anno dell’addio. A soli 22 anni Anna Kournikova si ritira dal tennis. Troppi problemi fisici, i continui richiami dal mondo della moda e del cinema, ma anche una poca propensione al sacrificio e all’allenamento, contribuiscono ad una prematura scomparsa dalle scene. Se ne va dando forfait, in semifinale al torneo di Sea Island alla sua erede designata, Maria Sharapova.
Tecnicamente Anna era il prototipo della tennista russa: grande velocità di corsa, aggressività da fondo campo, ottimo diritto e servizio tremolante.
Una carriera che ha sicuramente mantenuto meno di quello che aveva promesso inizialmente, tanto che la casella alla voce tornei Wta vinti recita un mesto zero.
C’è da notare però come sia riuscita a mantenere un buon livello di risultati negli gli anni in cui è riuscita a giocare con continuità, riuscendo anche a battere fior di giocatrici; del resto, non si arriva in semifinale a Wimbledon e si diventa numero otto del mondo per caso.
Ma l’impatto che ha avuto Anna Kournikova sul mondo del tennis è stato incredibile e va ben al di là degli aspetti puramente tecnici; ancora adesso, a quasi 7 anni dal suo ritiro, rimane un’icona indelebile.
Anna è stata un’apripista per molti versi: è stata lei a dare il via alla cosiddetta “ondata russa”, è stata una delle prime donne a importare con successo il metodo Bollettieri del “corri e tira”, ha sdoganato la femminilità e la bellezza nel tennis e ha fatto sì che in tantissimi si avvicinassero e si appassionassero a questo sport.
Iniziò a fare servizi fotografici e a lavorare da modella appena 16enne, al suo debutto agli Us Open. Ondate di gossip l’hanno travolta fin da subito, attribuendole valanghe di amanti più o meno ufficiali, compreso ovviamente il cantante Julio Iglesias, a cui è ancora legata.
La sua stella era così splendente che svilupparono addirittura un videogioco per la prima e ormai vecchia PlayStation, “Anna Kournikova’s Smash Court Tennis” (un giochino dal look semplice e “cartoonesco”, senza alcuna pretesa di realismo e serietà, ma molto divertente, soprattutto in compagnia).
Il suo nome è rimasto famoso anche nel Poker Texas Hold’em: l’espressione Anna Kournikova viene usata ironicamente quando un giocatore ha tra le mani un asso e un re (AK), perché è una combinazione di carte che “è bella, ma che non vince quasi mai”.
Ma Anna non aveva solo un viso da bambola e un corpo da pin-up, era dotata anche di personalità e ironia, che dimostrava spesso in conferenza stampa. Quando per esempio a Wimbledon la criticarono per la ridotta misura della sua divisa, rispose: “Non ho la gonna più corta, ho solo le gambe più lunghe!”; o ancora, quando le chiesero lumi su un ennesimo flirt disse: “Sono bella, famosa e simpatica. Posso avere qualunque uomo al mondo!”.
La Kournikova è tutt’ora richiestissima dal mondo del tennis: ha appena partecipato a una serata di beneficienza, giocando in doppio, tra gli altri, con Andy Roddick, Serena Williams e Lindsay Davenport. Alla faccia di Davydenko, ha anche un sponsor tecnico, l’americana K-Swiss, di cui è addirittura “ambasciatrice nel mondo”.
Recentemente ha dichiarato che, se le sue condizioni fisiche glielo consentissero, tornerebbe a giocare da professionista... in quanti secondi verrebbero venduti i biglietti? Altro che Federer-Nadal...
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Anna Kournikova nel backstage di un servizio fotografico sulla spiaggia