Ora nel team del tuo coach Massimo Sartori c’è anche Marco Cecchinato: girerete insieme per tornei?
«Con Marco ci conosciamo da tanti anni, si allenava a Caldaro quando aveva 18 anni. Dipenderà dalla programmazione, io preferisco il cemento e lui la terra, ma sicuramente dove possibile saremo insieme».
Rimarrai in Colorado o pensi di fare un salto in Europa?
«L’idea era di venire in Europa in primavera. Mia moglie è qui negli States da novembre, pensavamo di prendere un volo il 4 maggio, visto che la situazione in teoria era migliorata, ma ce l’hanno cancellato. Il prossimo da Denver a Monaco di Baviera è il 18 maggio, e contiamo su quello. Abbiamo passato due mesi da soli con la bambina, ed è stato bellissimo, ma c’è anche tanta voglia di rivedere le nostre famiglie. E Liv non ha ancora conosciuto i suoi parenti».
Il tennis non è uno sport di contatto: secondo te è giusto riaprire i circoli, mantenendo condizioni di sicurezza? Le limitazioni che sono state confermate hanno scontentato molti maestri e gestori di circoli.
«In campo si sta molto distanti. Il problema alla fine sono le palline, ma comunque lezione riesci a farla se ti organizzi bene, basta mettersi d’accordo che le palline le tocca solo l’allenatore, o che si personalizzano. Serve un po’ di buona volontà. Tenere ancora tutto chiuso mi sembra esagerato».
Tu saresti disposto a giocare senza raccattapalle?
«L’ho già fatto, nei due Challenger dopo gli Australian Open, a Dallas e Newport Beach: nessun problema. Troviamo delle regole che siano sicure per tutti e non credo che qualcuno protesterebbe».
Hai ricominciato anche a incordarti da solo le racchette.
«Sì, perché ultimamente era chiuso tutto. Nel circolo dove andavo hanno una macchina incordatrice così ho chiesto se potevo usarla. Era tanto che non lo facevo, ma non ho perso la mano».
Da papà e casalingo come va?
«Molto bene. Nel primo mese in realtà non potevo fare molto se non cambiare i pannolini. Ora Liv è cresciuta, inizia a sorridere, e ha preso anche peso. Diciamo che cerco di dare una mano in cucina, visto che mia moglie è impegnata ad allattare…».
Fognini si è esibito nella pasta con il tonno e il pollo alla cacciatora, Berrettini va forte con i tonnarelli cacio e pepe. Qual è il tuo piatto?
«Mi sono studiato alcuni video su YouTube su come imparare a tagliare e a far riposare il filetto. Un tempo mi limitavo a cucinarmi una pasta, ora con la carne sono migliorato alla grande. Se il lockdown dura ancora un po’ potrei essere pronto per Master Chef».