Il numero 2 del mondo ha raggiunto la sua terza finale consecutiva in un Major e domenica ci sarà la resa dei conti con Jannik

Foto di Ray Giubilo

Da New York – Non è stata una prestazione impeccabile quella di Carlos Alcaraz nella prima semifinale degli US Open 2025, ma gli è bastata per raggiungere l’ultimo atto per la seconda volta in carriera (ci era già riuscito nel 2022, quando sollevò il suo primo titolo del Grande Slam). Il 22enne spagnolo – che non ha perso nemmeno un set finora (non gli era mai successo) – si è preso la rivincita su Novak Djokovic, che lo aveva sconfitto nei quarti degli Australian Open ad inizio stagione (senza dimenticare la finale delle Olimpiadi di Parigi l’anno scorso). Il nativo di Murcia ha avuto problemi soprattutto nel secondo parziale, in cui è stato anche indietro di un break, prima di rimettere ordine nella sua mente e fare la differenza nel tiebreak. Quel momento ha deciso la partita, visto che Nole aveva esaurito le energie e ha sostanzialmente smesso di lottare nella terza frazione. Per Carlitos si tratta della terza finale consecutiva in un Major (dopo quelle a Parigi e Londra), sempre contro lo stesso avversario, il nostro Jannik Sinner.

“Ho lavorato duramente per acquisire costanza durante le partite e durante la stagione in generale, volendo ridurre il numero di alti e bassi. Penso di aver espresso un livello davvero eccezionale in questo US Open, però manca ancora la finale. Sono maturato sia dentro che fuori dal campo e ne sono orgoglioso” – ha detto l’iberico in conferenza stampa. Non potevano mancare i complimenti a Djokovic: “Novak è un giocatore fuori dal comune. Il fatto che abbia raggiunto le semifinali in tutti e quattro gli Slam a 38 anni la dice lunga sulla sua grandezza, oltre al fatto che si mette costantemente in gioco contro la nuova generazione. Gli ho detto che sembra un 25enne dal punto di vista atletico. Quando lo affronti, devi essere bravo a non pensare a cosa ha ottenuto durante la sua carriera e credo di esserci riuscito molto bene in questa occasione.”

Carlos ha poi rivelato un consiglio che è stato dato da Roger Federer: “Mi ha suggerito di pensare ad un orizzonte temporale di cinque anni. Non c’era una persona migliore di lui che potesse darmi un consiglio del genere, quindi cercherò di ricordare sempre le sue parole.” Il cinque volte campione Slam ha infine riflettuto sulla sua rivalità con Sinner: “Penso che Jannik abbia avuto una crescita impressionante dal punto di vista fisico, non è un segreto. Ormai riesce a giocare al 100% del suo livello per 3-4 ore di seguito ed è stata questa una delle chiavi della sua ascesa negli ultimi due anni. Io e lui meritiamo di goderci questa rivalità e proveremo a fare la storia. Tutto il mondo aspetta con ansia questa finale.” Oltre a decretare il vincitore dell’ultimo Major della stagione, la finale degli US Open stabilirà anche chi sarà il numero 1 del mondo a partire da lunedì 8 settembre.