Il numero 1 del mondo non potrà aiutare la sua Spagna a Bologna a causa di un infortunio e ha scelto di tornare subito a casa, invece di supportare da vicino i suoi compagni

Foto di Felice Calabrò

Nella mattinata di ieri, è arrivata la notizia che Carlos Alcaraz non prenderà parte alle ‘Final 8‘ di Coppa Davis in corso di svolgimento a Bologna. L’edema muscolare al bicipite femorale destro – avvertito dallo spagnolo durante la finale delle Nitto ATP Finals di Torino contro Jannik Sinner domenica scorsa – gli ha imposto cautela per evitare danni più seri ed è per questo motivo che il numero 1 del mondo ha deciso con il cuore pesante di alzare bandiera bianca. Il 22enne di Murcia avrebbe davvero voluto aiutare il suo Paese a sollevare l’Insalatiera che manca da sei anni, ma sarebbe stato troppo rischioso sottoporre al suo corpo ad un ulteriore stress a fine stagione.

Il sei volte campione Slam ha vissuto l’anno più brillante della sua carriera sotto il profilo della continuità ed ha giocato tantissimo dalla primavera in avanti, arrivando in fondo in quasi tutti i tornei a cui ha partecipato (l’unica eccezione è rappresentata dal Masters 1000 di Parigi). Carlitos ha dimostrato di aver fatto passi in avanti significativi anche sul veloce indoor, raggiungendo la finale al ‘Masters’ di Torino e garantendosi la certezza di chiudere la stagione in vetta al ranking ATP (proprio davanti al suo grande rivale Jannik Sinner, che ha dovuto saltare tre mesi in questa stagione a causa del ban inflittogli dalla WADA).

L’ufficialità del forfait di Alcaraz ha generato reazioni contrastanti, così come la sua decisione di tornare subito a casa invece di supportare i suoi compagni di squadra a Bologna. Intervistato dal programma radiofonico ‘El Partidazo de COPE‘, il capitano della selezione iberica David Ferrer ha spento qualsiasi polemica sul nascere: “Dopo aver dato un’occhiata alla risonanza magnetica, il dottor Cotorro mi ha subito avvertito che Carlos rischiava di peggiorare il suo infortunio. Sapevamo che era altamente improbabile che potesse giocare. Per quanto riguarda la sua decisione di tornare a casa, bisogna considerare che ha viaggiato molto quest’anno. È normale che avesse voglia di tornare a casa per riposarsi.”