Il numero tre del mondo si scaglia durante contro il formato della Davis, che riporta in auge un tema sempre attuale

Foto di Brigitte Grassotti

Davis si, Davis no. C’è chi la vorrebbe giocare ogni anno, chi ogni due, chi vorrebbe tornare al format originale. La recente rinuncia di Lorenzo Musetti a causa dei troppi match disputati nell’ultimo periodo, e le parole prima di Carlos Alcaraz e poi di Jannik Sinner sulla possibilità di giocare la Coppa Davis almeno ogni 2 anni riporta in auge un tema sempre attuale. Un timido passo in avanti si è fatto in questo senso, ripristinando i match i tie in casa e trasferta almeno per quanto riguarda i due play-off che si sono disputati a febbraio e settembre, che hanno restituito almeno in parte lo spirito della Davis di un tempo (chiedere a Zizou Bergs per la conferma). C’è chi però ancora non è pienamente soddisfatto, e tra questi figura anche il numero tre del mondo Alexander Zverev.

Il tedesco, reduce dalla sconfitta con Felix Auger-Aliassime nel terzo match di Round Robin alle ATP Finals, sarà protagonista con la sua Germania nelle Final 8 di Coppa Davis di settimana prossima. Interrogato sul tema, tuttavia, Zverev non ha usato mezzi termini e si è scagliato piuttosto nettamente contro l’attuale format della competizione. “La vera Coppa Davis è quella dei tie in casa e trasferta“, ha detto il tre volte finalista di un torneo del Grande Slam. “Per me, se sei in finale di Coppa Davis, sono più che felice di giocare un’altra settimana dopo le ATP Finals. Ma giocare quarti di finale o semifinali non mi piace molto perché potrebbe essere una perdita di tempo”. Il tedesco ha poi fatto un chiaro riferimento alle sfide che andranno in scena a Bologna, spiegando come un’ipotetica sfida contro l’Italia avrebbe un sapore differente che giocato in un altro paese. “Giocare contro l’Italia in Italia, l’atmosfera sarebbe completamente diversa rispetto a giocare contro l’Italia in Spagna“, ha detto Zverev. “Ho giocato contro Nadal in un’arena per corride nel 2018. Quella è per me la vera Coppa Davis, non questa. È un torneo esibizione, in un certo senso, che si chiama Coppa Davis”.