Nel match della seconda giornata di round robin tra Fritz e Alcaraz, decisivo il passaggio sul 2-2 del secondo set, dove è successo di tutto

foto Ray Giubilo
Banale dire che Taylor Fritz l’avrebbe chiusa volentieri in due frazioni, dopo che dritto e servizio l’avevano spinto in volata con un set sopra. E poteva anche farcela se, camminando sulle acque, il solito Alcaraz non avesse fatto da inguaribile guastafeste.
A infrangere il sogno americano, galeotti sono stati i 14 minuti utili al numero uno del mondo per venire a capo di un ostinato due pari, crocevia obbligato verso vittoria o sconfitta. Un lasso di tempo in cui si è visto di tutto e soprattutto si è capito che spedire all’iberico colpi di contenimento equivale a finire sicuramente impallinati, tale è la capacità del murciano di rilanciare da situazioni disgraziate in altre vincenti.
Assai meglio affidarsi a schemi tattici spericolati, più simili a giochi pirotecnici che non a strategie tennistiche razionali dalle gambe corte.
Salito a condurre per tre a due, il resto è stato un ‘one man show’ di rara bellezza che Carlitos ha offerto ai fortunati dell’Inalpi Arena torinese e al resto del mondo racchettaro.

