Il numero 11 del mondo sapeva di avere una grande chance nel penultimo Masters 1000 della stagione, ma si è fatto rimontare da un grande Vacherot nei quarti

Non è esagerato affermare che Holger Rune abbia deluso le aspettative che erano riposte in lui dopo il suo incredibile trionfo a Parigi-Bercy nel 2022. Quasi tutti pensavano che quell’exploit – reso ancora più memorabile dalla vittoria ottenuta contro Novak Djokovic in finale – fosse soltanto l’inizio di una rapida scalata ad altissimi livelli, che lo avrebbe dovuto rendere il terzo incomodo nella rivalità tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. A distanza di tre anni di quella vittoria, il giovane tennista danese è stato protagonista di alcuni guizzi isolati, ma non ha mai trovato quella continuità di rendimento che distingue i buoni giocatori dai campioni. L’attuale numero 11 del mondo sta provando a ritrovare le sue certezze e ha fatto diverse modifiche nel suo team, ma le sue prestazioni sono state troppo altalenanti anche quest’anno.
Rune sapeva di avere una ghiottissima chance al Masters 1000 di Shanghai, poiché l’assenza di Alcaraz e il ritiro di Sinner gli avevano aperto un varco molto interessante. L’ex numero 4 del mondo era favoritissimo contro il monegasco Valentin Vacherot nei quarti di finale e aveva dominato il primo set, ma ha finito per vanificare l’ennesima chance subendo una rimonta abbastanza clamorosa. Se fosse arrivato lontano nel penultimo Masters 1000 della stagione, Holger avrebbe anche alimentato le sue chance di agguantare in extremis un posto a Torino, sede delle Nitto ATP Finals.
Durante il suo match contro Vacherot a Shanghai ieri, il danese ha avuto diversi momenti di nervosismo negli ultimi due set. La sensazione è che il numero 10 del seeding non sapesse più cosa fare ad un certo punto e ha chiesto consiglio al suo team. Marco Panichi – che ha iniziato a lavorare con lui da quest’estate – lo ha invitato a trovare maggiore profondità con i suoi colpi e a mettere più pressione al suo avversario. La risposta di Rune è stata tanto volgare quanto eloquente, avendo esclamato verso il suo angolo le seguenti parole: ‘Vaffa****o! Vaffa****o ragazzi! Vaffa****o!‘