Prestazioni impeccabili quelle di Lorenzo Musetti e Jannik Sinner agli ottavi di finale dello Us Open. E ora, ahinoi, un derby che ne eliminerà uno

foto Ray Giubilo

A volte si fa un uso casuale dell’aggettivo “perfetto”. Viene appiccicato con sufficienza di qua o di là. Aggettivo, poi, che porta con sé una buona dose di ambiguità. Che cosa significa “perfezione”? E, soprattutto, come la si valuta la perfezione? Con quali parametri? Ieri però, le partite di Lorenzo Musetti e di Jannik Sinner, come altro possiamo definirle se non perfette? Hanno liquidato i loro avversari con durate record per incontri tre set su cinque. Jaume Munar e Alexandr Bublik sono usciti storditi dal campo, incapaci entrambi di opporre la pur minima resistenza. Sì, perfetti, i due italiani (faceva tenerezza Munar che, smarrito, si aggirava per il campo senza sapere come reagire al tennis sublime di Musetti). Adesso si incontreranno ai quarti di finale, e se per il tennis italiano è comunque un bene (un italiano in semifinale è sicuro), dall’altra, per come stanno giocando, è un vero peccato che uno di loro debba uscire dal torneo.

Entrambi hanno scombinato il gioco e piani dei loro avversari. Eppure entrambi incontravano tennisti da cui erano stati battuti in passato. In particolare Jannik Sinner, battuto da Bublik ad Halle. Se Shapovalov ha messo in difficoltà Sinner, nel turno precedente, tutti eravamo certi che con Bublik le cose sarebbero state ancora più complesse. Nell’intervista pre partita, il kazako si è travestito per un momento da Kyrgios, quando ha definito Sinner una creatura dell’intelligenza artificiale, frase pronunciata con un tono vagamente arrogante. Smesso per fortuna in fretta il travestimento australiano, alla domanda successiva, riguardo i suoi 55 servizi consecutivi vinti da inizio torneo, ha risposto con ironia “Spero oggi di non perderlo subito, al primo gioco”. E mica deve essere stato un caso se al sorteggio Jannik Sinner ha scelto di ricevere. La volpe rossa. Break al primo gioco e primo set in poco più di venti minuti, 6-1, che diventerà alla fine periodico. Anche nel punteggio, Jannik Sinner ha rasentato la perfezione. E che generosità, verrebbe da dire, anche, verso tutti noi, davanti alla tv a notte fonda, mandarci a dormire soltanto dopo un’ora e mezza, evitando di fare l’alba.

La recita, perché di un monologo si è trattato (e visto che si sta parlando molto dell’abbigliamento stravagante che gran parte dei giocatori stanno sfoggiando a New York), la recita è stata fatta indossando un elegante completo blu notte, in sintonia, questa volta, con i colori di Flushing Meadows.

Hanno insegnato tennis, ieri, Lorenzo Musetti e Jannik Sinner. Sarà uno spettacolo vederli uno contro l’altro nei quarti di finale degli US Open.