Il britannico è stato numero 14 del mondo e semifinalista all’Australian Open, poi tanti, troppi problemi fisici

Arriva un altro ritiro precoce nel mondo del tennis. Kyle Edmund all’età di 30 anni dice addio al mondo del professionismo. Il britannico era stato designato in Gran Bretagna come l’erede di Sir Andy Murray e nel 2018 sembrava lanciatissimo a una carriera di alto livello: raggiunse il numero 14 del mondo e la semifinale all’Australian Open, poi una serie infinita di problemi fisici e di interventi chirurgici che ne hanno tarpato le ali fino all’addio definitivo arrivato attraverso un video del profilo LTA due giorni fa. Tra il 2020 e il 2022 sono arrivati ben tre infortuni al ginocchio sinistro e il britannico dichiarò che per lui diventava difficile anche solo salire e scendere le scale.
”Il mio corpo ha raggiunto un punto di non ritorno. Gli ultimi cinque anni mi hanno messo a dura prova con tre interventi chirurgici e altri infortuni: polso, addome, anca e piede, tutti avvenuti nel tentativo di guarire. Guardando indietro, posso dire di aver fatto del mio meglio e di aver dato il massimo per tornare dov’ero. Non ho alcun rimpianto. Sono sempre stato una persona molto determinata e non ho dubbi che applicherò quello che ho imparato nel tennis a qualsiasi cosa farò in futuro. Questo mi entusiasma molto”.
Edmund che ha giocato l’ultimo torneo nello scorso luglio, giungendo in finale nel Challenger di Nottingham sull’erba e perdendo contro il connazionale Pinnington Jones. Dopo questi problemi tanti sono stati i tentativi di tornare ad alto livello anche con il ranking protetto, ma tante sono state le difficoltà fino a cedere in maniera definitiva. Il britannico chiude con due titoli ATP all’attivo: nel 2018 ad Anversa e nel 2020 a Dallas (in finale con Seppi).