La favola della 18enne canadese continua, grazie anche alle amnesie di una Rybakina molto sprecona. Ultimo ostacolo una ritrovata Osaka

Il momento magico di Victoria Mboko non accenna a finire, con la 18enne canadese capace di realizzare un’altra impresa nel WTA 1000 di Montreal raggiungendo la prima finale della sua carriera proprio nel torneo di casa. Dopo un primo set in cui era stata letteralmente dominata da una scatenata Elena Rybakina, la wild card locale ha tratto nuovo linfa dal supporto del suo pubblico e ha completato una rimonta che quasi nessuno si sarebbe immaginato. Mboko – che aveva iniziato questa stagione da numero 333 del ranking mondiale – si è imposta con lo score di 1-6 7-5 7-6(4) dopo 2 ore e 46 minuti di battaglia, in cui la kazaka ha tremato più volte quando ha avuto la chance di chiudere il match. La testa di serie numero 9 non soltanto ha avuto un match point a disposizione nel terzo set, ma ha anche sciupato l’opportunità di servire per la vittoria in ben due occasioni.
Victoria è così diventata la quarta finalista canadese nella storia di questo torneo, oltre ad essere ovviamente la più giovane in assoluto. Prima di lei ci erano riuscite Faye Urban (due volte), Vicky Berner e infine Bianca Andreescu sei anni fa. Ad impreziosire ulteriormente la sua cavalcata c’è il fatto che Mboko ha eliminato la bellezza di tre campionesse Slam lungo il suo fantastico cammino (Sofia Kenin, Coco Gauff ed Elena Rybakina). Indipendentemente dall’esito della finale – in programma a mezzanotte italiana – la stellina canadese è già certa di fare il suo ingresso nella Top 35 del ranking WTA.
L’ultimo ostacolo sul suo percorso sarà Naomi Osaka, che ha ottenuto il suo miglior risultato dal 2022 e sembra essersi rigenerata da quando ha iniziato a lavorare con Tomasz Wiktorowski. L’ex numero 1 del mondo ha disputato un torneo ai limiti della perfezione fino a questo momento, non lasciando scampo nemmeno a Clara Tauson in semifinale. La tennista danese ha venduto cara la pelle soprattutto nel secondo set, ma è stata costretta alla resa con lo score di 6-2 7-6(7) in poco meno di due ore di gioco. Se dovesse sollevare il trofeo, la campionessa giapponese rientrerebbe in Top 20.