Il campione americano non tira i remi in barca ed è convinto che il dominio di Jannik e Carlos possa essere scardinato

Taylor Fritz è perfettamente consapevole di avere una ghiotta chance al Masters 1000 di Toronto, che è stato falcidiato da numerosi forfait illustri nella settimana precedente all’inizio del torneo. Non sono presenti in Ontario i primi due giocatori del mondo, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, oltre a Novak Djokovic e Jack Draper, che hanno tutti deciso di preservare il loro fisico in vista degli US Open. L’americano – che dovrà difendere la finale a New York e avrà grande pressione – è la seconda testa di serie in Canada dietro ad Alexander Zverev, motivo per cui ci si aspetta un risultato prestigioso su una superficie che dovrebbe esaltare le sue caratteristiche.

In conferenza stampa prima del suo esordio in Ontario, è stato chiesto a Fritz se sia possibile o meno scardinare il dominio di Sinner e Alcaraz: “Non si può negare che questi due giocatori stiano esprimendo un livello superiore alla media. Sono i più forti in questo momento ed è giusto sottolinearlo, ma nelle giuste condizioni – ad esempio se il campo è abbastanza rapido – credo che siano entrambi battibili. Diversi giocatori sono in grado di sconfiggerli nella giornata giusta, perché non bisogna dimenticare che nel tennis di oggi i margini sono davvero sottili.”

Come già era avvenuto una settimana fa durante il torneo di Washington, Taylor è tornato a parlare della questione calendario: “Mi piace molto giocare a Washington, non fraintendetemi, ma essendo reduce dalla stagione su erba forse avrei dovuto saltare quel torneo. Tuttavia, c’è una regola che ti impone di giocare un certo numero di ATP 500 durante la stagione e io ne avevo già saltati due a causa di un infortunio. Dovevo per forza giocare a Washington per raggiungere la quota richiesta. Adesso ci sono lamentele per i numerosi forfait qui a Toronto, ma non c’è niente di cui stupirsi. Io sono nordamericano e sono entusiasta di giocare qui, ma comprendo perfettamente la scelta di quei giocatori europei che vogliono dare priorità agli US Open.”