Dopo le polemiche sulla telecronaca di Adriano Panatta, Fabio Della Vida, da esperto del circuito da oltre 50 anni, dice la sua sul tennis femminile

foto di Ray Giubilo
Durante il Roland Garros ho sentito tante polemiche su Adriano Panatta che in televisione ha criticato il gioco di Coco Gauff. Secondo me invece Adriano ha ragione, perché il tennis femminile non è mai stato così scarso come adesso. Purtroppo mancano le campionesse; ci sono solo buone giocatrici, come appunto la Gauff e la Sabalenka; ma la verità è che la finale tra la numero 1 e la numero 2 ha visto di fronte due ragazze che spesso, troppo spesso, non sanno dove tirano. E sono le migliori.
Non per essere filo-italiano, ma quella che gioca meglio al momento è Jasmine Paolini, che non avrà il fisico delle altre due ma a tennis sa giocare.
Io che seguo le giovani per fortuna ne vedo alcune, come Lilli Tagger ad esempio, che sanno giocare; e spero che non vadano solo dietro ai soldi ma provino a raggiungere il loro massimo come hanno fatto le sorelle Williams.
Perché questo è il ‘difetto’ della Gauff, della Sabalenka e di tante altre, che si chiedono: perché faticare tanto, visto che anche così guadagniamo bene e vinciamo?
La finale di Parigi è stata orrenda, mi spiace dirlo ma è così. E la Wta è il miglior sindacato di tutti i tempi, perché il fatto che le donne guadagnino quanto i maschi è scandaloso. Datemi del maschilista, se volete; io ho tanti difetti ma non questo, e mi domando: ma la miglior giocatrice di calcio al mondo guadagna quanto Messi? No.
La miglior giocatrice di basket guadagna quanto LeBron James? No. La miglior ciclista al mondo guadagna quanto il miglior ciclista maschio? No. Potrei andare avanti all’infinito.
In teoria, chi porta più ricavi dovrebbe guadagnare di più, e succede anche con le donne, vedi le modelle o tante bravissime attrici: se sono più brave, è giusto così. Solo nel tennis non succede.
Forse per questo Panatta si arrabbia, e io condivido in pieno quello che dice. A livello femminile basta una buona giocatrice per vincere, mentre prima non era così: ci voleva una campionessa vera, che oggi purtroppo non abbiamo.

