Un libro che guarda all’impatto di Jannik Sinner nel mondo del tennis da un punto di vista inedito, analizzandolo sul piano empirico e con un focus sugli aspetti economici e commerciali

Questo libro non tratta Sinner come una celebrità sportiva. Non ne esalta i suoi successi sportivi, né cerca di andare alle origini di essi o fare paragoni con altri grandi tennisti della storia. Tanto, infatti, è stato già detto e scritto in merito, e tanto ancora si scriverà su un tennista che sta facendo realmente la storia del tennis e dello sport italiano come pochissimi altri. Questo libro ha una portata molto più ampia perché tratta Sinner come personaggio in grado di influenzare le scelte dei consumatori, e in modo particolare di condurre a scelte di consumo virtuose, responsabili e sostenibili. Infatti, i risultati delle ricerche, condotte dagli autori e presentati nel Capitolo 3, evidenziano come se posti dinanzi alla scelta di acquistare una versione standard o una versione sostenibile di un prodotto, i consumatori propendono per la versione sostenibile se il prodotto viene associato a Sinner e lo fanno in misura maggiore rispetto al caso in cui lo stesso prodotto venga associato ad un tennista a lui comparabile per standing e per generazione, cioè Carlos Alcaraz. Ancora, altri risultati raccontano come i consumatori (rappresentati dal campione di individui che ha risposto
ai questionari somministrati dagli autori) manifestano una propensione a consumare i prodotti più a lungo nel tempo (altro esempio di comportamento di consumo responsabile) se questi vengono promossi da Jannik Sinner piuttosto che da altri testimonial molto noti dello sport (Cristiano Ronaldo) e del cinema(George Clooney).
Sulla base di questi risultati, è stato quindi condotto un altro studio sperimentale nel quale gli autori hanno voluto confrontare l’impatto di Sinner sulle reazioni dei consumatori (nello specifico, sulla loro intenzione di fare passaparola positivo) nel caso in cui un brand del lusso prototipico del
Made in Italy (Brunello Cucinelli) mettesse al centro della sua comunicazione una eventuale partnership con Sinner oppure un richiamo esplicito a caratteristiche molto positive del brand stesso, come qualità, artigianalità ed heritage. I risultati dicono che Sinner è un volano di attrattività ben superiore rispetto a tali caratteristiche. Queste analisi empiriche sull’“Effetto Sinner” sono precedute da un primo capitolo (Capitolo 1)
in cui si discute il connubio marketing e sport, e da un secondo capitolo (Capitolo 2) ne quale vengono presentati i risultati di una ricerca multi-metodo condotta dagli autori tramite la quale si è voluto indagare quali fossero i valori principalmente associati, da un campione di rispondenti italiani, a Jannik Sinner e quali emozioni egli suscita quando gioca. Tra i valori, l’umiltà emerge come prevalente, mentre tra le emozioni sono risultate prevalenti la gioia, l’ammirazione e l’orgoglio.
In definitiva, il libro evidenzia come Jannik Sinner sia un campione non solo di tennis (questo, come detto, è fatto noto a tutti e per questo poco interessante di per sé), ma anche di umiltà, sostenibilità e di un nuovo, moderno Made in Italy. Queste evidenze le abbiamo riassunte nella parte finale del volume coniando il neologismo “umisostenità” (sintesi di umiltà, sostenibilità e modernità) e presentando il modello SMASH (Sustainability, Modernity, Affect, Sustainable Behavior e Humility) per formalizzare i nostri risultati. L’“Effetto Sinner”, pertanto, analizza in maniera olistica la capacità del campione Sinner di influenzare non solo il mondo dello sport ma anche le nostre idee, le nostre scelte e le nostre vite.