Si chiude con una finale epica l’edizione 2025 del Roland Garros, che ha regalato come al solito tanti colpi di scena, nuove rivelazioni e uno spettacolo che solo i tornei dello Slam sanno regalare

Un bel torneo, con tanta Italia e tanti personaggi alla ribalta, vinto dai numeri 2 del tabellone e del seeding e chiusa dalla finale più lunga della sua storia. Ecco le nostre pagelle:
10 Alcaraz e Gauff
Carlos ha conquistato Parigi per il secondo anno di fila dimostrando una volontà incrollabile, unita a una clamorosa fiducia in sè stesso, cose che gli hanno permesso di rimontare una partita ormai persa. Ora vola a Wimbledon bello carico per prendersi il tris, Sinner permettendo. Da parte sua Coco, dopo le finali di Madrid e Roma, ha centrato il colpo grosso rimontando un set prima a Keys, vincitrice in Australia, poi a Sabalenka, numero 1 del mondo. Per Gauff potrebbe essere il successo della svolta.
9 Sinner e Musetti
Mettiamo sullo stesso piano i due principali protagonisti del nostro tennis. Jannik forse non sperava nemmeno di poter andare così avanti a Parigi, dove è arrivato a un punto (tre volte!) dal trionfo, in una finale pazzesca nella quale ha retto – con inevitabili pause – per oltre cinque ore. Lorenzo al Roland Garros non aveva mai superato gli ottavi, si è arreso solo in semifinale, dove ha spaventato Alcaraz per due ore. Intanto ha guadagnato un altro posto in classifica, ora è 6º.
8 Boisson e Errani
Le favole più belle del torneo: la 361ª giocatrice del mondo che si inerpica fino alle semifinali, battendo Pegula e Mirra Andreeva e la leggenda Sara Erranì – come pronunciano il suo nome qui a Parigi – che dopo l’addio al singolare festeggia due volte in doppio, arrivando a otto titoli nei tornei Slam.
7 Gigante e Bublik
Matteo ha dimostrato con la vittoria su Tsitsipas di poter competere a testa alta con i più forti anche nei tornei più importanti, ora lo aspettiamo alla conferma. Da parte sua Bublik è arrivato finalmente lontano (i quarti di finale) in un torneo dello Slam, dimostrando di saper coniugare, quando vuole, il divertimento con il rendimento.
6 Paolini e Sabalenka
Per Jasmine una sorta di media tra gli ottavi di finale in singolare, con una sconfitta contro Svitolina che ancora grida vendetta (almeno però ha conservato il quarto posto nel ranking), e il trionfo nel doppio, il primo alloro in uno Slam. Per la numero 1 del mondo un’altra finale persa nel 2025, dopo quella con Keys a Melbourne. Per Aryna la gestione della strategia e delle emozioni, nelle partite più importanti, continua a essere un problema.
5 Vasamì
Il mancino diciassettenne che si allena a Roma, presso il circolo Nomentano, è un talento che merita tutta l’attenzione che già gli viene dedicata,. Non è piaciuto però il suo astenersi dal parlare con la stampa dopo la sconfitta nei quarti di finale del torneo junior. Impari dai campioni del tennis (uno su tutti, Sinner), che non si sottraggono mai ai loro doveri.
4 Swiatek
Quattro come i tornei consecutivi dello Slam deludenti. Iga, ormai scivolata al settimo posto del ranking, malgrado qualche segnale positivo non riesce proprio a uscire dal tunnel della crisi che la attanaglia ormai da un anno. E probabilmente Wimbledon – dove al massimo ha raggiunto i quarti di finale – non le sarà di grande aiuto.
3 Mauresmo e il pubblico
Anche quest’anno Amelie, direttrice del torneo, è riuscita a far arrabbiare tutto o quasi il movimento femminile, con la sua politica volta a escludere i match delle donne dall’appuntamento serale. Ha promesso novità per l’edizione del 2026, aspettiamo di conoscerle. Male, malissimo, anche il pubblico del Roland Garros, eccessivo, rumoroso, esagerato nel tifo per i propri beniamini.
2 Fritz
Dopo l’immediata uscita di scena a Roma, ecco l’eliminazione al debutto a Parigi. Altmaier non è un avversario docile da affrontare al primo turno ma Taylor – che ha perso tre posizioni nel ranking, ora è 7º – è apparso ancora una volta troppo passivo. L’erba saprà svegliarlo da questo prolungato letargo?
1 Medvedev
Sempre peggio, Daniil. Al Roland Garros non ha mai brillato (sei sconfitte al primo turno in nove partecipazioni) ma perdere al debutto da Norrie, dopo aver rimontato due set e servito per il match, è davvero troppo.