Quando escono queste notizie, la domanda è sempre la stessa: la rete investigativa creata dalla Tennis Integrity Unit è talmente forte da riuscire a individuare tutti gli illeciti, oppure il fatto che ci cadano soltanto i cosiddetti “pesci piccoli” può significare che non ci sia voglia e/o interesse nel punire i più forti, con tutte le conseguenze del caso (su tutte, un grave danno d'immagine per il tennis)? In attesa di conoscere la risposta (ammesso che arrivi...), registriamo l'ennesima mini-squalifica: ad essere punito è il carneade tedesco Luca Gelhardt, uno dei tantissimi giocatori che veleggia nell'inferno dei tornei Futures, peraltro con poche chance di uscirne. Gelhardt è stato ritenuto colpevole della più “classica” delle infrazioni: ha scommesso su partite di tennis, probabilmente per diletto. Ha effettuato 280 giocate nel periodo compreso tra il dicembre 2012 e il novembre 2015. Il numero di scommesse sembra enorme, in realtà si tratta di un volume non troppo elevato, specie se si tratta di scommettitori abituali. Difficile pensare che avesse informazioni riservate e abbia usato il betting per trarre guadagni illeciti: tuttavia, il Tennis Anti Corruption Program parla chiaro: i tennisti non possono scommettere sul loro sport. E allora gli hanno rifilato otto mesi di sospensione più 7.000 dollari di multa. Per sua fortuna, metà della squalifica gli è stata sospesa: dovrà versare 3.500 dollari nelle casse TIU e potrà tornare a giocare il 16 dicembre 2008, anziché il 16 aprile 2019.