Riccardo Bisti - 20 October 2018

Dasha alza la Muraglia e diventa profeta in patria

Aveva rischiato di uscire negli ottavi, ma Daria Kasatkina ha finito col vincere la Kremlin Cup di Mosca, torneo che andava a vedere da bambina. In svantaggio 6-2 4-1 contro la brillante Ons Jabeur, ha ricucito lo svantaggio e ha fatto valere la sua maggiore freschezza. Entrerà tra le top-10 e sarà riserva a Singapore.

La trovata di coach Philippe Dehaes, durante il match contro Alize Cornet, ha finito col portare fortuna a Daria Kasatkina. Forse ci si aspettava qualcosa di più dalla stagione della russa, però l'ha chiusa nel migliore dei modi, vincendo la Kremlin Cup di Mosca. Quando era in difficoltà, negli ottavi, il coach gli ha detto che avrebbe dovuto erigere una “Muraglia Russa”, versione tennistica della Muraglia Cinese. In altre parole, non avrebbe più dovuto sbagliare una palla. Lei l'ha preso in parola e ha finito col vincere il torneo. Si era bloccata in finale l'anno scorso, mentre stavolta c'è stato il lieto fine, con tanto di ingresso tra le top-10, al termine di una finale bella ed emozionante contro Ons Jabeur, battuta col punteggio di 2-6 7-6 6-4 in poco più di due ore. La tunisina, autrice di un torneo fantastico, è stata travolta dai crampi dopo il matchpoint. La Kasatkina si è aggiunta a una lista di grandi giocatrici russe che hanno sollevato il trofeo della Kremlin Cup: prima di lei c'erano riuscite Anastasia Myskina (2003-2004), Anna Chakvetadze (2006), Elena Dementieva (2007), Anastasia Pavlyuchenkova (2014) e Svetlana Kuznetsova (2015-2016). Curiosamente, non ce l'hanno mai fatta quelle che sono salite al numero 1 WTA: Maria Sharapova e Dinara Safina. Per lunghi tratti, la Jabeur non è parsa una giocatrice alla sua prima finale. Giocando a viso aperto, con personalità, ha esaltato il piccolo ma rumoroso gruppetto di tifosi tunisini. Il suo atteggiamento aggressivo, soprattutto in risposta, ha messo costantemente sotto pressione la Kasatkina, costringendola a qualche doppio fallo di troppo. Dopo uno scambio di break in arrivo, un gran dritto incrociato portava la Jabeur sul 4-2. In trance agonistica, tirava colpi vincenti da tutte le parti e si aggiudicava il primo set con quattro game consecutivi. Per la Kasatkina sembrava che non ci fosse scampo: una Jabeur scatenata volava sul 6-2 4-1, peraltro con due break di vantaggio.

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