Paola Farina - 20 September 2018

Sonego: grinta, umiltà e ingresso tra i top 100

L'Italia un nuovo top-100 ATP: si tratta di Lorenzo Sonego. Lo abbiamo incontrato al Challenger di Genova, torneo del suo coronamento. L'azzurro colpisce per la sua grinta: “Mi viene facile perché amo giocare a tennis”. Una crescita sana, in cui ha alternato il tennis alle uscite con gli amici, senza ossessioni.

Lorenzo Sonego non poteva scegliere un torneo migliore per festeggiare l'ingresso tra i top-100 ATP. Al termine di una grande settimana, il torinese si è imposto all'AON Open Challenger di Genova, insieme a Caltanissetta il più ricco torneo italiano (Roma a parte). Per intenderci, lo hanno vinto giocatori di livello come Fabio Fognini, Albert Ramos e Stefanos Tsitsipas. Lo abbiamo incontrato al termine dei quarti di finale, un match durissimo contro il polacco Hubert Hurkacz, chiuso al tie-break decisivo dopo aver annullato un paio di matchpoint. È stata una partita simbolo della crescita di Sonny, poiché è stato capace di cambiare strategia e andarsi a prendere diversi punti a rete. Oggi Sonego è un giocatore completo, dotato di un servizio potente e di ottimi fondamentali da fondo campo. Fa le cose migliori con il dritto: lo sa giocare sia a livello difensivo che ampiamente offensivo, con cui spesso sfonda e si costruisce il punto. È il rovescio, suo punto debole fino a poco tempo fa, ad essere notevolmente migliorato, come lui stesso ammette: “Sto lavorando moltissimo sul rovescio, sulle aperture e sull’alternanza delle rotazioni. Oggi riesco ad essere molto più incisivo con questo colpo e a non perdere campo”. In effetti lo gioca molto spesso anche in back, con buone percentuali e buona precisione. Di Sonego impressiona la capacità di alternare le rotazioni – in un tennis spesso monotono giocato a suon di bordate in top-spin – e il suo tocco, ben visibile nel gioco di volo e nell’esecuzione della palla corta, soluzione adottata molto spesso nella finale contro Dustin Brown. Il gioco di Sonego è diventato più aggressivo: anche su questo aspetto racconta di aver lavorato molto, stando con i piedi dentro al campo e attaccando appena possibile. Inoltre la preparazione atletica è di quelle ben fatte, adeguate ai livelli richiesti dal tennis contemporaneo: non c’è palla corta o recupero su cui non corra e salti come un fringuello. Grandi miglioramenti in campo a cui ha prontamente fatto eco un balzo nel ranking considerevole: a inizio ottobre 2017, complice un infortunio agli addominali che lo aveva tenuto lontano dalle gare, si trovava al n. 435 delle classifiche mondiali, mentre oggi, dopo la prestigiosa vittoria di Genova, ha tagliato per la prima volta il traguardo dei Top 100 assestandosi al n. 90.

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