Riccardo Bisti - 21 August 2018

La nuova “Davis” a Madrid. Volete sapere perché?

Sembra tutto definito per la nuova Coppa Davis: Madrid avrebbe superato la concorrenza di Lille. Sarebbe il prezzo da pagare alla federtennis spagnola: inizialmente contraria alla riforma, sarebbe stata convinta a votare “sì” in cambio di ospitare l'evento fino al 2020. Si giocherebbe sia alla Caja Magica che nella moderna Wizink Arena.

Lo scempio a cui è destinata la fu Coppa Davis sta prendendo forma. Sembra proprio che Madrid sia in netto vantaggio su Lille: la capitale spagnola ospiterà la prime due edizioni dell'esibizione che, dal 2019, metterà in palio le 217 once d'argento donate oltre un secolo fa da Dwight Davis. Qualche settimana fa si era diffusa la voce che il nuovo evento si sarebbe giocato a Lille: in queste ore, invece, emerge che Gerard Piqué e il Gruppo Kosmos sarebbero in parola con la federtennis spagnola (RFET). Le indiscrezioni, tra l'altro, lasciano intendere che anche quello degli spagnoli sia stato un voto di scambio. Inizialmente, la RFET era contraria alla riforma: le rassicurazioni di Piquè, tuttavia, hanno convinto i delegati spagnoli in Florida (Tomas Carbonell e José Antonio Senz de Broto) a regalare al “sì” i 9 voti della Spagna. Il caso spagnolo si va aggiungere ai parecchi emersi nei giorni scorsi, con varie federazioni che hanno ceduto i loro voti in cambio di favori di vario genere. Secondo varie indiscrezioni lanciate da “Marca” e poi riprese da altri media, la promessa di ospitare la nuova Davis è stata la condizione principale che ha convinto la RFET a cambiare idea. A mettere la crocetta sulla scheda è stato Tomas Carbonell, 50 anni, ex discreto giocatore (soprattutto doppista) negli anni 90. A parte il disgustoso comportamento di vari delegati, il fatto che si vada a Madrid rende ancora più squallida la vicenda: Madrid è tra le città al mondo con meno bisogno di ospitare un eventi di alto livello, poiché è già sede del Mutua Madrid Open di maggio (che peraltro ha avviato le trattative per ottenere il supporto della Città di Madrid fino al 2031).

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