Fabbiano sprinta, ma l'illusione dura un set
Dei cinque italiani superstiti dopo il primo turno, probabilmente Thomas Fabbiano era il meno forte, almeno in questo momento. Per sua sfortuna, gli è toccato l’avversario più duro. La somma dei due addendi genera una sconfitta che, alla vigilia, era pressoché certa. Troppo massiccio Borna Coric, neo-pupillo di un egregio selezionatore di cavalli come Riccardo Piatti, quasi certamente il più forte tra i giocatori unseeded nel tabellone parigino.
SPRINT
Borna indossa il completino che l’azienda americana col baffo ha esteso a tutti i suoi colleghi, allineati come fossero una batteria comune anziché rivali. I colori richiamano la bandiera dell’Estonia, mentre tra i diciassette esponenti della stampa italiana – al solito in massa a Parigi – si cercano parallelismi con la nostrana maglia della Sampdoria. Poco importa. Fabbiano è in total black e gioca un primo set straordinario: tiene il ritmo alto, non arretra mai, spinge, cerca il vincente. Quando il pugliese ha la prima occasione utile dell’intero set, pizzica. Il suo è un morso a due tempi: due accelerazioni di dritto finiscono Coric e fissano il 6-4.