Riccardo Bisti - 09 May 2018

Tre minuti a -196°, 40 anni dopo Messner

Nel quarantennale della clamorosa impresa dell'alpinista italiano (in cima all'Everest senza ossigeno), la crioterapia entra nel mondo del tennis con una macchina che alterna caldo (+79°) e freddo (-196°) per qualche minuto, dando immediati benefici ai giocatori. A Madrid, la macchina sta spopolando.

Sono passati 40 anni esatti da quando Reinhold Messner (insieme all'austriaco Peter Habeler) fu il primo uomo a scalare l'Everest senza bombole di ossigeno. Chissà se avrebbe avuto vita più facile se avesse avuto a disposizione le tecnologie attuali, comprese quelle che vengono utilizzate dai tennisti. Basta parlare con un qualsiasi giocatore per sentirsi dire che gli ottimi risultati degli over 30 sono dovuti alle nuove tecniche che consentono di recuperare meglio (e più in fretta) dopo un match. Tra queste spiccano i bagni ghiacciati, perfetti per rimettere a nuovo i muscoli dopo uno sforzo intenso. Ma il Mutua Madrid Open sta facendo qualcosa in più, passo decisivo verso la pensione del sistema precedente: per la prima volta, è stata messa a disposizione dei giocatori una macchina di crioterapia che porta la temperatura fino a 196 gradi sotto zero. Sembra una temperatura folle, invece buona parte dei tennisti hanno resistito a un programma che prevede sedute di 3 minuti a una temperatura peggio che polare. La tecnologia avanza: il trattamento sta rapidamente sostituendo i bagni ghiacciati a cui si sottopongono molti tennisti (per una decina di minuti). L'azienda spagnola Cryosense ha portato alla Caja Magica uno strumento innovativo che promette di rendere ancora migliore la riabilitazione muscolare. Tra i più entusiasti ci sono Nadal, Djokovic, Dimitrov e Feliciano Lopez. “Nadal viene da noi tutti i giorniha raccontato ad ABC Sole Sanchez, fisioterapia incaricata del trattamento – tutte le teste di serie hanno provato la terapia e vogliono ripeterla”.

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