Marco Caldara - 21 January 2018

Quattro ore per i quarti, e per garantirsi il n.1

Servono 3 ore e 51 minuti a Rafael Nadal per battere il sempre impegnativo Diego Schwartzman. Lo spagnolo gli dà speranza con un pessimo secondo set, e poi deve sudarsela fino alla fine. Era da mesi – dice – che non giocava un match così impegnativo. Resta un buon test in ottica quarti di finale, e contro Cilic perso un set degli ultimi dodici.

Il punteggio ha sempre ragione, ma il 6-3 6-7 6-3 6-3 con cui Rafael Nadal si è sbarazzato di Diego Schwartzman, conquistando i quarti di finale dell’Australian Open per la decima volta in carriera, è parecchio bugiardo. Parla di tre set piuttosto comodi divisi da uno scivolato via per un soffio, ma cela una battaglia di quasi 4 ore, in cui di comodo per il numero uno del mondo non c’è stato nulla. La Nike ha pensato per lui una sorta di ritorno al passato, tornando a vestirlo con la canotta (ma grazie a Dio senza quei terribili pantaloni pinocchietto dei primi anni), ma più che al passato che intendono loro, per alcuni tratti del match è parso di rivedere il “Rafa” indeciso e senza killer instinct dei suoi periodi più complicati. Merito del “Peque” Schwartzman, che mattoncino dopo mattoncino si sta costruendo una carriera notevole e sta trovando spesso il modo di creare problemi anche ai più forti, ma anche colpa dello spagnolo, specialmente in un secondo set davvero non da lui. È capitato molto raramente, in tutta la sua carriera, di vederlo incappare in 21 errori gratuiti nello stesso set: ai tempi d’oro li commetteva in un torneo, e quando guadagnava un break di vantaggio strapparglielo era molto complicato. Schwartzman invece ci è riuscito tre volte di fila, compresa una quando serviva per il set, e il set è andato a vincerlo lui al tie-break, confermando che di partita ce n’era eccome anche nel punteggio, che quando in campo c’è Nadal non sempre rispecchia i reali valori di ciò che si vede. Poi il maiorchino ha messo le cose a posto fra terzo e quarto set, ma ha dovuto comunque lottare su ogni palla, e dopo tre match molto brillanti ha destato qualche perplessità in più. Ma è anche naturale: è successo non appena sul suo cammino si è presentato un avversario con i mezzi per mettergli seriamente paura.

UN BUON TEST, MA CON CILIC SARÀ DIVERSO
Malgrado facesse un po’ meno caldo rispetto ai giorni scorsi, Nadal ha lamentato qualche fastidio a causa dell’umidità, suo storico nemico. E sostiene di aver fatto la differenza fra terzo e quarto set grazie al servizio, che ha iniziato a funzionare via via sempre meglio. “Per un set e mezzo – ha detto – non ho praticamente avuto alcun punto gratuito al servizio, mentre dall’inizio del terzo in poi le cose sono andate meglio”. Il numero uno del mondo, che proprio grazie al passaggio ai quarti di finale si è già garantito la vetta della classifica anche a fine torneo, ha detto che era da parecchio che dal punto di vista fisico non si trovava costretto a giocare un match così impegnativo. È andato a rispolverare i quattro set contro Leonardo Mayer allo scorso Us Open, quando l’argentino l’aveva messo davvero in difficoltà. La differenza è che autonomia di Mayer era di un’ora e mezza, mentre quella di Schwartzman è stata di oltre due ore in più. “Quando giochi certi turni in certi tornei – ha aggiunto – non ti puoi aspettare dei match facili. Uno dei passaggi più difficile è stato il secondo set, ho mancato troppe occasioni. Quando restituisci per tre volte un break di vantaggio, poi le cose si complicano. E poi Diego ha giocato un tennis aggressivo e ha fatto tante cose bene, mentre io sono stato un po’ meno incisivo dei match precedenti. Per tutta questa serie di motivi ho sofferto di più. È sempre meglio vincere in due ore piuttosto che in quattro, ma per me è stato un buon test. Ho trascorso tante ore in campo e vissuto alcuni momenti sotto pressione”. Una buona preparazione in vista del prossimo match, anche se – per caratteristiche – Marin Cilic lo obbligherà a un match diverso. Ma non è detto che per Nadal sia peggio: contro il croato ha perso solo un set degli ultimi dodici…

AUSTRALIAN OPEN UOMINI – Ottavi di finale
Rafael Nadal (ESP) b. Diego Schwartzman (ARG) 6-3 6-7 6-3 6-3

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