Marco Caldara - 28 November 2017

Safin sceglie Nadal: «più sorprendente di Federer»

Intervistato da Eurosport Francia, Marat Safin ha offerto la sua visione del 2017. L'ex numero uno del mondo è stato più sorpreso dalla rinascita di Nadal che da quella di Federer, e punta sui due anche per il 2018. "Difficile che Djokovic torni quello di prima, e Zverev deve crescere ancora".

Marat Safin non è mai stato un personaggio banale. Di lui sono restate nella memoria degli appassionati soprattutto alcune storie (vere o verosimili) sui suoi vizi notturni, la passione sfrenata per le belle donne e certe abitudini non proprio degne di un tennista in attività. Ma, oltre che un personaggio particolare e un talento fuori dal comune, il russo è anche un ragazzo intelligente, che ha detto addio al tennis a 29 anni quando ha capito di non avere più nulla da dare con la racchetta. Poteva vivacchiare di rendita per anni, grazie alla fama costruita nel suo periodo d’oro, invece dopo il ritiro ha abbandonato completamente il mondo del tennis (“e non mi manca per niente”, ha detto qualche tempo fa) e si è dato a una vita diversa, trovando spazio anche in politica. Una dimostrazione di cervello che emerge anche nelle interviste. Safin non ama parlare con i giornalisti, perché sostiene che spesso le sue dichiarazioni vengano oltremodo strumentalizzate, ma quando lo fa viene sempre fuori qualcosa di interessante, e non dice quasi mai banalità. La scorsa settimana, per esempio, ha dato la sua visione della stagione 2017 del circuito ATP ai microfoni di Eurosport Francia, che l’ha intercettato a Monte Carlo in occasione di una convention internazionale sul rapporto fra sport, marketing e media. “Mi sembra che dall’anno del mio ritiro (2009, ndr) – ha detto il russo – in classifica sia cambiato poco. I top-10 sono quasi sempre gli stessi, anche se finalmente qualcosa di nuovo sta arrivando. Credo che Zverev abbia un enorme potenziale, ma è ancora giovane e ha tanto da lavorare. Ci vorranno ancora un paio d’anni prima che possa puntare alla vetta”.

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