Riccardo Bisti - 25 September 2017

Lo stop di Giraldo: “Ma non è un ritiro!”

Logorato da una carriera senza pause, il colombiano si prende uno stop a tempo indeterminato. “Non mi sto ritirando, voglio soltanto recuperare fisicamente e tornare con la passione di un tempo”. Ex top-30 ATP, in questo momento si trova in 130esima posizione.

Soltanto tre anni fa, Santiago Giraldo si era infilato tra i top-30 ATP. C'è stato un momento in cui, sulla terra battuta, era davvero un osso duro. La recente delusione in Coppa Davis e un ranking sceso al numero 130 ATP lo hanno convinto a fermarsi a tempo più o meno indeterminato. “Ma non è un ritiro, vorrei che fosse chiaro” ha specificato il 29enne di Pereira, che compirà 30 anni il prossimo 27 novembre. La ragione dello stop, oltre ai risultati un po' deludenti, è il mix tra fatica e logorio accumulato negli anni. “Ho iniziato a giocare a tennis all'età di 4 anni, e sono andato via di casa quando ne avevo 12 – ha detto Giraldo – poi sono diventato professionista a 15 e da allora non mi sono mai preso una vera pausa. Oggi, dopo oltre 17 anni in cui ogni giorno della mia vita è stato interamente dedicato al tennis, ho preso la decisione di concedere una pausa alla mia carriera tennistica. In questo periodo ho vissuto 36 settimane su 52 fuori casa e ho lasciato poco spazio alla mia vita personale”. Va detto che, negli anni, è diventato uno dei giocatori più invidiati del tour ATP per aver intrapreso una relazione con Sorana Cirstea, una delle giocatrici più avvenenti del tour. Al di là di questo, in tanti anni di carriera ha mostrato un ottimo potenziale. Le difficoltà incontrate quest'anno, unite alle esperienze vissute da altri giocatori, lo hanno convinto a prendersi una pausa. “Non si tratta di un ritiro, ma questa paura sarà importante per varie ragioni. Una di queste è la salute, poiché una serie di problemi fisici mi hanno impedito di competere al 100% nell'ultima stagione. Sono stato costretto a cancellarmi da qualche torneo e in alcuni casi ho dovuto ritirarmi a match in corso. Inoltre sto patendo la fatica e una stanchezza generalizzata, frutto del lavoro senza sosta effettuato in questi anni. E così ho deciso di prendermi un periodo di transizione”.

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