Da Charleroi, Marco Caldara - 09 April 2017

Non è tempo di miracoli: la festa è tutta belga

Per tenere l'Italia ancora in corsa, a Paolo Lorenzi serviva un match monumentale. Ma David Goffin si conferma troppo forte: lo supera con un facile 6-3 6-3 6-2 e porta il Belgio in semifinale di Coppa Davis. A settembre ospiteranno l’Australia, e possono puntare al bis della finale di due anni fa. Per l’Italia, invece, appuntamento (di nuovo) rimandato.

CHARLEROI - La regia dello Spiroudome ne ha accompagnato l’ingresso in campo con una canzone di Tiziano Ferro, il suo cantante preferito, ma non è bastato nemmeno quello per accompagnare Paolo Lorenzi verso il miracolo. Per battere David Goffin e allungare la pugna al singolare decisivo, consegnando ad Andreas Seppi le sorti del tricolore nel quarto di Coppa Davis col Belgio, serviva una partita monumentale, di quelle che capitano una volta nella vita, ma anche una prova sottotono del numero uno belga. Non è arrivata né la prima né la seconda, e in semifinale ci va il Belgio, grazie al 6-3 6-3 6-2 siglato dal numero 14 del mondo. Nella serata di ieri, dopo il KO in doppio, Goffin ha postato su Twitter due foto, una sua e una di Steve Darcis, accompagnate dal messaggio “ci vediamo domani”. Come a voler ricordare ai tifosi che il doppio è andato come è andato, ma la festa era solo rimandata. E così è stato, dopo altri tre set perfetti da aggiungere a quelli di venerdì contro Seppi, che avevano solcato uno strappo troppo difficile da ricucire. Gli azzurri sono stati bravi a crederci, vincendo un doppio che poteva avere (e ha avuto) un valore molto relativo, e Lorenzi è stato come al solito ammirevole a tentarle tutte, provando a giocare di ritmo, a variare, a inventarsi qualcosa di diverso, ma alla fine è andata come doveva andare, come già i primi quattro game dell’incontro avevano anticipato. Lorenzi è stato costretto due volte ai vantaggi, mentre Goffin non ha perso neanche un punto: più chiaro di così. E infatti il match di “Paolino” è stata una continua lotta, una continua ricerca di una chiave che non ha trovato, e che forse oggi nemmeno c’era. Semplicemente, come dicono le loro carriere, Goffin è troppo più forte di lui, ha un tennis che contro quello di Paolo va a nozze e non ha avuto problemi (e paure) a dimostrarlo.

UN 3-1 GIÀ SCRITTO ALLA VIGILIA
I quasi 6.000 belgi - compresa Justine Henin - che hanno affollato lo Spiroudome, prima coprendo l’ingresso in campo di Goffin con un frastuono infernale e poi spingendolo punto su punto verso il successo da semifinale, hanno dovuto aspettare meno di due ore per far festa, senza nemmeno un brivido di paura. Hanno visto il match che volevano vedere, con un Lorenzi senza armi per far male al primo belga di sempre a raggiungere la Top-10 ATP, troppo solido, troppo centrato, troppo poco disposto a fare il minimo regalo. Paolo ha capito presto che sul ritmo e sugli scambi lunghi aveva poche chance, così ha provato a spezzare il gioco con qualche smorzata, ma Goffin ci arrivava come un razzo, restituendo palle ancora più insidiose. E da fondo campo riusciva a passare dalla difesa all’attacco senza difficoltà, usando magistralmente il lungolinea. Per Lorenzi le uniche possibilità in risposta sono arrivate quando il belga si è leggermente distratto, sul 2-1 e servizio del secondo e sul 3-1 e servizio nel terzo. Ma non c’è stata neanche la lontana possibilità di creargli problemi. Goffin ha subito rialzato la testa, si è ripreso il break e il suo match è scivolato via liscio come l’olio. Addirittura, sul 5-2 al terzo non ha atteso nemmeno il “time” della giudice di sedia. Si è alzato immediatamente ed è andato nella sua metà campo, come se fosse già sicuro che quel game sarebbe stato l’ultimo. E non ha sbagliato, chiudendo col 29esimo colpo vincente (contro i soli 11 di Lorenzi) e raccogliendo al centro del campo l’abbraccio dei compagni. Il preferito del pubblico sarà anche Darcis, ma il numero uno resta lui. E il modo in cui l’ha dimostrato non lascia spazio a nessuna interpretazione. In una Davis spesso orfana dei migliori, anche il Belgio può vivere un ruolo da protagonista. Per l’Italia, invece, se ne riparla (di nuovo) il prossimo anno. Una trasferta così era dura anche con Fognini, e senza il ligure è diventata impossibile. Si era capito già alla vigilia.

COPPA DAVIS – Quarti di finale World Group

Spiroudome, Charleroi, cemento indoor
BELGIO – ITALIA 3-2
Steve Darcis (BEL) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-7 6-1 6-1 7-6
David Goffin (BEL) b. Andreas Seppi (ITA) 6-4 6-3 6-3
Bolelli/Seppi (ITA) b. Bemelmans/De Loore (BEL) 4-6 6-3 6-4 3-6 7-6
David Goffin (BEL) b. Paolo Lorenzi (ITA) 6-3 6-3 6-2
Alessandro Giannessi (ITA) b. Joris De Loore (BEL) 6-4 7-6

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