Il campione tedesco non è un fan del nuovo format dei Masters 1000 e ha consigliato all’ATP di trovare una soluzione alternativa

Foto di Ray Giubilo

Alexander Zverev è uno dei pochi top players che hanno scelto di non rinunciare al Masters 1000 di Toronto, avendo bisogno di riscattarsi dopo la prematura eliminazione a Wimbledon e dovendo assolutamente ritrovare fiducia in vista degli US Open in programma a New York a fine agosto. Il numero 3 del mondo non sta attraversando la fase più brillante della sua carriera, anzi è sprofondato in una crisi piuttosto seria da quando è stato sconfitto dal nostro Jannik Sinner nella finale degli Australian Open ad inizio anno. Il tedesco sta dando il massimo per uscire da questo momento negativo ed è intenzionato ad avviare una nuova collaborazione con Toni Nadal, sebbene quest’ultimo abbia una schedule molto fitta e non sembri così voglioso di tornare a viaggiare in giro per il mondo.

Nel frattempo, Sascha si è qualificato per i quarti di finale in Canada beneficiando del ritiro di Francisco Cerundolo nelle fasi iniziali del secondo set. Il nativo di Amburgo ha così ottenuto la sua prima vittoria in assoluto contro l’argentino e affronterà Alexei Popyrin per un posto in semifinale. Alexander partirà con i favori del pronostico, ma dovrà stare attentissimo all’australiano, che ha vinto a Montreal l’anno scorso e ha già eliminato Daniil Medvedev e Holger Rune in quest’edizione del ‘Canadian Open’.

Zverev è stato ospite del podcast ‘Nothing Major‘ in questi giorni e gli è stato chiesto se a lui piaccia questa nuova versione dei Masters 1000 allungati a 12 giorni. La risposta del campione tedesco non ha lasciato adito a dubbi: “Credo che per la maggior parte dei fan Monte Carlo e Parigi-Bercy siano le migliori settimane dell’intero anno. Lo stesso vale anche per i giocatori, perché arrivi lì, giochi le tue cinque partite e te ne puoi andare. Non devi restare in loco per così tanto tempo e allenarti fra un match e l’altro. Preferivo il format precedente dei Masters 1000. Ad essere sincero, non credo di aver sentito un singolo giocatore che mi abbia detto di preferire i Masters 1000 allungati. Capisco benissimo che il tennis sia anche un business, ma secondo me l’ATP dovrebbe riflettere seriamente e trovare una soluzione alternativa.”