La campionessa degli US Open 2021 ha commentato la recente notizia riguardante il suo stalker

Non è un segreto che la carriera e la vita stessa di Emma Raducanu siano totalmente cambiate da quando ha scioccato il mondo vincendo gli US Open nel 2021, aggiungendo una pressione sulle sue spalle che lei non era inizialmente pronta a gestire. La stella del tennis britannico ha avuto bisogno di un po’ di tempo per abituarsi ad una nuova realtà e sta lavorando più duramente che mai per dimostrare a tutti che quel sensazionale trionfo nella Grande Mela quattro anni fa non è stato frutto del caso.

A rendere ancora più difficile la risalita di Emma c’è stato un brutto caso che ha condizionato la sua vita quotidiana. L’ex numero 10 del mondo è stata infatti vittima di un caso di stalking, le cui ripercussioni perdurano ancora oggi. Gli appassionati ricordano sicuramente che Raducanu era scoppiata in lacrime qualche mese fa a Dubai durante il suo match di secondo turno contro Karolina Muchova, essendosi accorta che il suo stalker si trovava sugli spalti. “Mi sono accorta di lui già nel primo game e ho pensato che sarebbe stata dura finire il match. Non riuscivo nemmeno a vedere la pallina a causa delle lacrime che mi scendevano sul viso, faticavo anche a respirare” – aveva confidato la campionessa degli US Open 2021.

A quanto pare, lo stalker non si è arreso dopo quell’episodio. Il personale di sicurezza dell’All England Club lo ha scovato tra coloro che cercavano di acquistare i biglietti per l’edizione 2025 di Wimbledon e lo ha immediatamente bloccato (senza rivelare pubblicamente il suo nome). Il terzo Major della stagione prenderà il via lunedì 30 giugno e Raducanu sarà una delle stelle più attese a Church Road, dove spera di giocare il suo miglior tennis e ottenere un risultato prestigioso.

Contattata dalla ‘BBC‘, Emma ha voluto ringraziare l’All England Club e le autorità per il lavoro svolto: “Hanno fatto un lavoro davvero straordinario e ci tengo a ringraziare tutti. Ho ricevuto una notifica in cui la polizia mi diceva che era tutto a posto. So di non essere la prima atleta che deve affrontare un’esperienza simile e probabilmente non sarò nemmeno l’ultima, ma voglio inviare un messaggio di speranza a tutte le donne.”