Il numero 1 del mondo ribalta la finale di Parigi e diventa il primo italiano di sempre a trionfare ai Championships

‘Jannik! Jannik! Jannik! Jannik!’… Quando ha sentito questo coro sul Centre Court nell’ultimo game della finale di Wimbledon contro Carlos Alcaraz, il nostro Jannik Sinner deve aver ripensato per un momento all’ultimo atto del Roland Garros, in cui tutto il pubblico era schierato dalla parte dello spagnolo. Non era facile dimenticare quell’atroce delusione e rimettersi in gioco così presto, ma niente è impossibile per il numero 1 del mondo. Per la prima volta nella storia, l’Italia solleva il trofeo dei Championships, un’ulteriore testimonianza di quanto il tennis sia entrato in una nuova dimensione. Il fuoriclasse azzurro ha ricevuto la coppa più famosa del mondo dalle mani di Kate Middleton, dopo aver sconfitto il suo grande rivale con il punteggio di 4-6 6-4 6-4 6-4 in 3 ore e 4 minuti. Una finale che non è stata epica come quella del Roland Garros, ma che ha regalato al nostro portacolori il quarto titolo Slam di una carriera che lo proietterà sicuramente fra i migliori di sempre. Carlitos – dal canto suo – ha dovuto incassare la sua prima sconfitta in una finale Major (aveva vinto le prime cinque) e non è riuscito nell’impresa di aggiudicarsi questo torneo per il terzo anno di fila.
Nel primo set entrambi i giocatori hanno avuto un inizio abbastanza contratto, come se si aspettassero un match molto lungo e non volessero sprecare troppe energie. Il primo a spezzare l’equilibrio è stato il numero 1 del mondo, che ha piazzato il break sul 2-2 agevolato anche da qualche errore di troppo del suo rivale. Il servizio di Jannik aveva funzionato molto bene fino a quel momento e Carlitos sembrava un po’ frastornato, ma come è spesso accaduto nella rivalità fra questi due giovani campioni, non bisogna dare mai nulla per scontato. Il 23enne di Sesto Pusteria ha accusato un passaggio a vuoto tanto repentino quando inaspettato nella seconda parte del set, permettendo all’iberico di ottenere il contro-break e non facendo più la differenza con la prima di servizio. Il due volte vincitore di questo torneo non si è fatto pregare e – dopo aver agganciato il suo avversario sul 4-4 – ha completato una striscia di quattro giochi consecutivi incamerando il parziale con un irreale recupero di rovescio su un’accelerazione di Sinner che sembrava definitiva.
Chi si aspettava che il numero 2 del mondo avrebbe sfruttato quello slancio positivo anche in avvio di secondo set, si sbagliava di grosso. Non soltanto Alcaraz non ha innalzato il suo livello di gioco, ma ha praticamente regalato il break all’italiano nel game di apertura e ha ridato al numero 1 del seeding quella confidenza di cui aveva bisogno. Pur non giocando il suo miglior tennis, l’azzurro ha mantenuto quel vantaggio (annullando una palla break nel secondo game) e si è reso ancora più pericoloso in risposta. Con il passare dei minuti, il cinque volte campione Slam è diventato sempre più inoffensivo nei turni di battuta di Sinner, mentre ha dovuto cancellare una pericolosa chance del doppio break sul 2-4. A differenza di quanto era accaduto nella prima frazione, stavolta il nativo di Sesto Pusteria non si è guardato più indietro e ha chiuso con due spaventose accelerazioni di dritto che hanno fatto alzare in piedi tutto il Centrale.
Il terzo set è stato di gran lunga il più equilibrato, soprattutto dopo che la testa di serie numero 2 si è salvata da 15-40 nel primo gioco. Entrambi erano consapevoli dell’importanza di questo momento nell’economia della partita e si sono rifugiati nei rispettivi turni di servizio, senza concedere chance a chi stava dall’altra parte della rete. La svolta è arrivata sul 4-4, quando lo spagnolo ha messo in campo qualche seconda di troppo e Sinner lo ha punito con la sua proverbiale freddezza. Il numero 1 del mondo non ha avuto problemi a chiudere il parziale e Carlitos si è rivolto verso il suo angolo esclamando: ‘Non capisco come faccia ad essere così superiore a me da fondo campo.’
Il canovaccio della sfida non è mutato nemmeno nel quarto set, anzi il gap si è acuito in favore dell’azzurro. Un paio di risposte da cineteca hanno regalato a Jannik il break già nel terzo game e il linguaggio del corpo di Alcaraz trasmetteva un’evidente frustrazione. L’italiano ha continuato a servire come un treno e a fare la differenza soprattutto con i colpi di inizio gioco, mentre l’iberico era in costante affanno e si affidava al suo immenso orgoglio per non affondare del tutto. Il campione azzurro ha avuto un ultimo momento di difficoltà nell’ottavo game, in cui si è ritrovato sotto 15-40, ma il servizio gli è venuto in soccorso ancora una volta e uno splendido rovescio al salto ha piegato la resistenza di Carlos. Con il senno del poi, quello è stato l’ultimo sussulto dell’ormai ex campione in carica, costretto ad abdicare da un avversario superiore in tutti i fondamentali oggi e più abile ad imporre il suo gioco. Stavolta il secondo match point è stato quello buono e l’Italia intera ha iniziato a festeggiare.
Ecco il momento in cui Sinner ha ricevuto il trofeo di Wimbledon:
Questo momento 🥕🥕🥕#Sinner#Wimbledon pic.twitter.com/3ftnZ9xIli
— Sandra (@ticchiolina) July 13, 2025

